A TANTA IMPRESA INETTISSIMI. La congiura de’ Pazzi secondo Angelo Poliziano e Niccolò Machiavelli - a cura di Emiliano Ventura - DM, 11 (Nuova edizione)

di Emiliano Ventura

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  • Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

    In 8°, bross. edit. con bandelle, 132 pp., ill.ni in b/n

    Un’istantanea di un fatto di sangue,:l’evento drammatico del 26 aprile del 1478, passato alla storia come Congiura dei Pazzi.
    Grazie alle opere di due testimoni di eccezione, Angelo Poliziano con il suo Commentario alla congiura de’ Pazzi e Niccolò Machiavelli con le Istorie fiorentine, ci ritroviamo seduti al fianco di Giuliano de’ Medici, all’interno di Santa Maria del Fiore, nel momento in cui la congiura scatta contro i due signori di Firenze. Possiamo vedere Lorenzo lottare e poi rifugiarsi in sagrestia, contestualmente veniamo a sapere cosa avvenne per le strade e, allargando ancor di più l’obiettivo, veniamo a conoscenza dell’intrigo ‘internazionale’ che ha portato il Duca di Urbino, il Pontefice e il Re di Napoli, a partecipare all’organizzazione della congiura. Il Commentario della congiura dei Pazzi è scritto in latino da Poliziano, l’altro testo che si edita, le Istorie fiorentine (Libro VIII) di Machiavelli, è in volgare. Lo scritto di Poliziano è apertamente filomediceo, mentre Machiavelli, se non imparziale, quantomeno tenta un’analisi della politica dei vari stati italiani coinvolti.
    I contributi storici e letterari del curatore completano il quadro dei quello che è stato definito, da Lauro Maritines, l’Aprile di sangue. Il titolo del testo è il sintetico giudizio che Machiavelli esprime sui congiurati: a tanta impresa inettissimi.

    Il Commentario della congiura dei Pazzi è una breve opera in latino scritta da Angelo Poliziano subito dopo la morte di Giuliano de’ Medici, nella congiura che voleva eliminare la famiglia che, di fatto, reggeva Firenze.

    Le Istorie fiorentine di Niccolò Machiavelli sono un’opera storiografica scritta in volgare tra il 1521 e il 1525, i primi dodici paragrafi dell’ottavo e ultimo libro, narrano proprio degli eventi della Congiura dei Pazzi.

    Entrambi furono testimoni dell’evento, Poliziano aveva 24 anni ed era in chiesa con i Medici, Machiavelli, più giovane, era un bambino di 9, vide
    la violenza della reazione medicea.