Le torri costiere del Regno di Napoli. La frontiera marittima e le incursioni corsare tra il XVI ed il XIX secolo - Esaurito

di Flavio Russo

  • Anno Edizione:
  • 2009
  • Argomento:
  • Storia locale
  • ISBN:
  • 978-88-95430 -13-3
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    Descrizione:

    scheda volume:
    pagine: 320 a colori - illustrazioni: oltre 400 a colori - allestimento: cartonato con sovraccoperta - dimensioni: formato 4° cm 30 X 22 - lingua: italiano-inglese -
    Il flagello della pirateria nel Mediterraneo ha origine nella notte dei tempi e si protrae fino alla conquista francese di Algeri nel 1830. Come ogni altra attività criminale, alterna fasi di spietata virulenza a brevi periodi di quiescenza. Molteplici le trasformazioni, tra cui quella in guerra di corsa, che avviatasi nel VII secolo diverrà insostenibile nel XVI in particolare lungo le coste del Regno di Napoli, obbligando ad efficaci contromisure. Alle medievali torri di avvistamento, si sostituirono le moderne anticorsare concepite come capisaldi di un dispositivo antincursivo e dotate di adeguate artiglierie, sia per la difesa navale che ravvicinata. Nel 1563 il vicerè Don Parafan di Ribera diede l'avvio alla loro costruzione. Sei anni dopo, nel 1569, le torri entrarono ufficialmente in servizio restandovi per quasi tre secoli. Finirono vendute all'asta nel 1870. Nonostante si tratti dell'infrastruttura più estesa dell'età moderna, non ne sono stati rinvenuti progetti di massima o di dettaglio. Per molti studiosi la loro protezione fu irrilevante, prova ne sia che le incursioni continuarono, ma l'analisi delle catture fornisce una conclusione antitetica. L’argomento è di estrema attualità poiché fortemente connesso con l’attuale pirateria dell’area del Golfo di Aden - Somalia.