Rilievi mitologici di lusso. Cicli decorativi in marmo nell’edilizia residenziale romana - Mariella Cipriani

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    Descrizione:

    DOCUMENTA ARCHAEOLOGICA. Studi e Ricerche| 1

    2023 | pp. 196 con ill. b/n | copertina brossura filo refe cm 21 x 29,7 


    Il lavoro è dedicato alle “serie” di grandi rilievi mitologici di marmo, che nel tempo
    sono confluiti in importanti collezioni romane di antichità e che, sfortunatamente,
    solo in parte sono esposti al pubblico. Questi erano probabilmente dei “cicli”, composti
    da un minimo di due ad un massimo forse di otto rilievi, che dal XIX secolo
    sono stati al centro dell’attenzione della critica e fonte di ispirazione per gli studiosi.
    L’ultima monografia in ordine di tempo è di Stefan Lehmann e risale al 1996, mentre
    nella storia degli studi il contributo di Helga Herdejürgen del 2001 si staglia sopra
    tutte le altre proposte di cronologia per l’attribuzione dei rilievi a botteghe di artisti
    microasiatici, sostenendo una rivoluzionaria datazione in età augustea. Lo studio è
    organizzato tramite delle schede dettagliate sui singoli rilievi, dei quali si forniscono
    anche dei disegni ricostruttivi con l’indicazione analitica delle parti di restauro, frutto
    della visione autoptica della scrivente. La parte iniziale di ogni capitolo è riservata ad
    una minuziosa storia degli studi, sviluppata attraverso una diretta consultazione dei
    materiali di archivio, talora inediti (come nel caso della “serie” Rondinini) e uno studio
    attento della precedente bibliografia. Inoltre, i soggetti non sono stati inquadrati solo
    nella loro tradizione figurativa, ma si sono avanzate anche nuove proposte di lettura
    e di cronologia, che a volte differiscono sensibilmente da quelle tradizionali. Questo è
    il caso dei rilievi Spada, che, grazie alla loro varietà e al cospicuo numero, occupa una
    parte significativa del lavoro. L’arco di produzione dei manufatti si considera compreso
    tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del II secolo e le “serie” di rilievi sono reputate
    come parte integrante della decorazione di sontuose ville suburbane dell’aristocrazia
    romana. Questa classe di materiali preziosi, decorava, probabilmente le pareti di importanti
    sale di rappresentanza, come gli oeci, forse posizionati nella zona centrale della parete, in modo da consentire al fruitore di
    godere della vista di trame mitologiche che attestavano lo status sociale e culturale del committente. La preziosità del marmo, come
    materia prima, era indubbiamente espressione di benessere e ricchezza. Nonostante ciò, questa potrebbe non essere l’unica spiegazione
    per la scelta del materiale. Infatti, nell’antichità, la preferenza per materiali preziosi, come il marmo, nel campo dei rilievi
    mitologici, poteva essere legata alla loro natura durevole, al fine di “eternare” il messaggio dei soggetti rappresentati ed enfatizzare
    la sua importanza. È probabile che l’uso del marmo abbia contribuito all’attualizzazione dei miti greci, sottolineando il significato
    simbolico dei personaggi, delle scene e delle allusioni alla contemporaneità, rendendone il contenuto eternamente valido. Un esempio
    di ciò è il noto rilievo con Endimione dormiente dei Musei Capitolini a Roma, trovato sull’Aventino, dove era stato riutilizzato
    come elemento decorativo nelle Terme di Traiano Decio, da cui tutta la presente ricerca ha preso le mosse circa trent’anni or sono.


    INDICE
    Prefazione (Massimiliano Papini, Sapienza Università di Roma);
    Introduzione;
    Capitolo I: I.1. Le “serie” dei «mythologische Prachtreliefs»: obiettivi e metodi della ricerca; I.2. Storia degli studi;
    Capitolo II: II.1. La “serie” Rondinini; II.1.a. Il rilievo frammentario con personificazione fluviale e serpente; II.1.b. Il rilievo frammentario con personaggio seduto in
    barca; II.1.c. Conclusioni sulla “serie” Rondinini; II.2. La “serie” Colonna; II.2.a. Il rilievo con Ermafrodito ed Eros; II.2.b. Il rilievo frammentario con Olimpo; II.2.c. Il
    rilievo frammentario con Narciso; II.2.d. Conclusioni sulla “serie” Colonna; II.3. La “serie” Ludovisi; II.3.a. Il rilievo con Paride ed Enone; II.3.b. Il rilievo con Menade
    dormiente e satiro; II.3.c. Conclusioni sulla “serie” Ludovisi; II.4. La “serie” Spada; II.4.a. Il rilievo con Paride ed Enone; II.4.b. Il rilievo con Paride ed Eros; II.4.c. Il rilievo
    con Dedalo e Pasifae; II.4.d. Il rilievo con la morte di Archemoro; II.4.e. Il rilievo con Adone; II.4.f. Il rilievo con Bellerofonte; II.4.g. Il rilievo con il ratto del Palladio; II.4.h.
    Il rilievo con Anfione e Zeto; II.4.i. Conclusioni sulla “serie” Spada; II.5. La “serie Palatino”; II.5.a. Il rilievo con Dedalo e Icaro; II.5.b. Il rilievo frammentario con Teseo
    e il Minotauro; II.5.c. Frammenti di rilievo con il ratto del Palladio; II.5.d. Frammento di rilievo con piccolo satiro che beve; II.5.e. Conclusioni sulla “serie Palatino”;
    Capitolo III: III. I rilievi Capitolini; III.1. Il rilievo con Perseo e Andromeda; III.2. Il rilievo con Endimione dormiente; III.3. Conclusioni sui rilievi Capitolini;
    Capitolo IV: IV. Risultati delle analisi delle varie “serie”; IV.1. Gli schemi compositivi; IV.2. Le modalità narrative; IV.3. Il paesaggio nei «mythologische Prachtreliefs»; IV.4.
    I caratteri stilistico-formali e le proposte di datazione;
    Capitolo V: V. Diffusione; V.1. I modelli e le soluzioni iconografiche condivise con altre classi; V.2. Le repliche; V.3. Le officine;
    Capitolo VI: VI. Destinazione d’uso ed esposizione;
    Conclusioni;
    Bibliografia.