Archeologia e fotografia, imago, immaginazione. La conservazione della memoria culturale attraverso l’immagine, la descrizione, l’epigrafe - Nicolò Giuseppe Brancato
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Diviso in due parti, "La riproduzione visiva" e "La riproduzione scritta", questo saggio amplia il contributo di Brancato al Congresso "L'Altra Fotografia: La Fotografia dei Beni Culturali" organizzato dall'Accademia di Belle Arti Brera2 e dal Politecnico di Milano, replicato poi nel Corso di Aggiornamento per l'Ordine dei Giornalisti di Milano. Alla fotografia vera e propria necessaria per la conservazione della memoria di beni culturali scomparsi come è avvenuto per Palmira, vengono affiancati i disegni e le ricostruzioni effettuati prima dell'invenzione della foto. Ma esiste una "fotografia" non "visibile" ma "leggibile", quale è quella della descrizione letteraria e quella di carattere politico/demografico/economico/sociale fornitaci dall'epigrafia, specchio fedele delle società cui si riferisce, con i dovuti "distinguo" tra la descrizione "visionaria" tipica dell'epica e quella spesso di parte delle fonti storiogafiche e gli altri tipi di descrizione verbale, mentre la parte più utile ed attendibile è costituita dalla documentazione epigrafica lasciataci dai nostri predecessori.