I NOMI DEI ROMANI. La formazione dei nomi e il sistema dei tria nomina in epoca romana - E.D. Augenti (AR, 42)
di Domenico Augenti
- Anno Edizione:
- 2020
- Collana/Rivista:
- Antichita’ Romane - AR
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Onomastica e toponomastica
- ISBN:
- 978-88-31341-42-4
Descrizione:
L’inesauribile volontà di quanti desiderarono che il nome di persona dei propri predecessori continuasse ad essere ricordato per secoli in quello dei loro successori, ha determinato il meccanismo della formazione e dell’assegnazione dei nomi propri e ne ha fatto lo strumento per scavalcare millenni di storia, assegnando identici nomi ai nati in epoche differenti. I Romani, con il sistema dei tria nomina, riuscirono ad imprimere in ogni civis romanus il complesso delle sue origini e le diramazioni della sua famiglia originaria o di acquisizione, tanto da farne un vero e proprio mezzo di identificazione sociale e censitaria. In epoca tardo-antica si andò saturando l’utilizzo del prænomen e quello del gentilicium, sebbene una ristretta cerchia di aristocratici continuasse ad assegnarlo. La decadenza della complessa istituzione onomastica romana non determinò però la scomparsa dei singoli nomi romani, che anzi continuarono ad essere impiegati in tutto il territorio dell’impero e sono ancora oggi assegnati in modo pressocché invariato.
Autore:
Ennio Domenico Augenti dopo la laurea in Giurisprudenza e al termine della carriera bancaria si è dedicato allo studio del costume e della vita quotidiana degli antichi Romani. Giornalista e saggista ha scritto articoli su riviste specializzate. I suoi libri sono presenti nelle maggiori biblioteche italiane ed estere.Ha tenuto conferenze su varie tematiche della vita quotidiana nell’antica Roma presso Circoli e Associazioni culturali nazionali ed esteri, trattando argomenti come La Vita quotidiana, Gli spettacoli degli Anfiteatri, La donna romana, Il mondo degli schiavi, Le abitudini alimentari, La sessualità nel mondo romano, Casa e arredamento, Acconciature e ornamenti. È stato intervistato nel documentario “Histoire du look” trasmesso sui canali francese e tedesco della televisione ARTE, in qualità di esperto del costume di Roma antica. Ha recentemente pubblicato una monografia sui personaggi degli Epigrammi di M. Valerio Marziale dal titolo Gente di Roma Antica, i saggi Gente dell’antica Ostia, Il bambino in età romana e Meretices, cortigiane di Roma antica.
Appendice sintetica sul sistema dei Tria Nomina
1. PRAENOMEN
La prima parte del nome romano era il nome personale, o praenomen, quello attribuito ai bambini alla nascita, con cui venivano chiamati in famiglia. Numerosi dei praenomina maschili usati vennero abbreviati ad una o due lettere nelle iscrizioni lapidarie, come: Aulus (A), Gaius (C), Gnaeus (Cn), Decimus (D), Kaeso (K), Lucius (L), Marcus (M), Mamercus (Mam), Manius (M'), Numerius (N), Publius (P), Quintus (Q), Servius (Ser), Sextus (Sex), Spurius (Sp), Titus (T), Tiberius (Ti). I praenomina Primus, Secundus, Tertius, Quintus, Sextus, Septimus, Octavius e Decimus vennero in origine assegnati nell'ordine di nascita e poi divennero nomi personali privi di tale corrispondenza.
2. NOMEN GENTILITIUM
Il secondo nome era quello della gens, ovvero della famiglia gentilizia di appartenenza. Le gentes romane iniziali furono circa un centinaio, in età arcaica raggruppate in tre tribù (i Ramnes da Romulus, quindi i Latini; i Tities di origine sabina; i Luceres provenienti dall’Etruria). Tra le gentes più antiche ricordiamo: la gens Iulia, la gens Cornelia, la gens Claudia, la gens Cassia, la gens Sempronia, la gens Domitia, la gens Valeria, la gens Fabia, la gens Sidonia.
Nel coro dei secoli si ebbero nuove organizzazioni tribali fino ad arrivare alle trentacnque fissate in modo definitivo nel 242 a.C. e così abbreviate:
- Aemilia (Aem.) - Aniensis (Ani.) - Arnensis (Arn.)
- Camilia (Cam.) - Claudia (Cla.) - Clustumina (Clu.) - Collina (Col.) - Cornelia (Cor.)
- Esquilina (Esq.)
- Fabia (Fab.) - Falerna (Fal.)
- Galeria (Gal.)
- Horatia (Hor.)
- Lemonia (Lem.)
- Maecia (Mae.) - Menenia (Men.)
- Oufentina (Ouf.)
- Palatina (Pal.) - Papiria (Pap.) - Poblilia (Pob.) - Pollia (Pol.) - Pomptina (Pom.) - Pupinia (Pup.)
- Quirina (Qui.)
- Romilia (Rom.)
- Sabatina (Sab.) - Scaptia (Sca.) - Sergia (Ser.) - Stellatina (Ste.) - Suburana (Sub.)
- Teretina (Ter.) - Tromentina (Tro.)
- Velina (Vel.) - Voltinia (Vol.) - Voturia (Vot.)
Le tribù rappresentavano le circoscrizioni elettorali, sulla base di distretti territoriali che in origine avevano una corrispondenza con il luogo dove si trovavano le maggiori tenute delle casate gentilizie romane.
3. COGNOMEN
Il terzo nome era il cognomen, in origine un soprannome, dato da una caratteristica personale o ad un evento importante di cui si era stati protagonisti. Il cognomen distingueva quindi un individuo all'interno della gens (il cognomen non compare in documenti ufficiali fino a circa il 100 a.C.). Durante la Repubblica e l'Impero, il cognomen fu trasmesso dal padre al figlio.