Kaukana e Santa Croce Camerina. Guida archeologica ai luoghi del 'Commissario Montalbano' - Giovanni Uggeri

di Giovanni Uggeri

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  • Prezzo: € 16.00
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    Descrizione:

    in 8°, bross. edit., 636 pp. con ill.ni b/n, XVI tavv. a coll.


    Questo lembo della costa meridionale della Sicilia, che si protende con tre promontori verso l’arcipelago di Malta e l’Africa, ha conosciuto nel corso dei secoli, anzi dei millenni, momenti di particolare vitalità e risonanza, nei quali ha assolto un ruolo significativo nella Storia dell’Umanità, grazie soprattutto alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo.
    È nostro desiderio accompagnare il visitatore, che abbia interessi storico-archeologici, nei siti più significativi di Santa Croce Camerina e dintorni, che conservano concrete testimonianze delle vicende insediative del territorio a partire dall’età del Bronzo, ma soprattutto relativamente al periodo tardo-romano e a quello bizantino.
    L’area stessa dell’abitato odierno di Santa Croce Camerina, disteso su un terrazzo calcareo sovrastante una ricca sorgente, la Fontana Paradiso, attrasse il popolamento già dall’età del Bronzo, come nella tarda antichità e poi in età bizantina. È auspicabile che si provveda presto a valorizzare una meta polivalente quale l’auspicato parco suburbano di Santa Croce Camerina, che andrebbe dalla Fontana Paradiso alla Necropoli del Mirio e alle Terme del Mezzagnone, ma potrebbe includere anche l’area del Mercato Vecchio e del Castello di Santa Lena (tombe, ruderi di edifici e fornace).
    Tra questi monumenti archeologici emerge in particolare l’eccezionale edificio termale del Mezzagnone, che fu una meta del ‘grand tour’ sin dal secolo XVIII. Esso è l’unico superstite di un gruppo di quattro impianti termali consimili, la cui costruzione è spiegabile solo con un intervento pubblico unitario, inquadrabile intorno alla metà del IV secolo d.C., quando la zona ebbe un particolare rilievo strategico.
    I Romani si servirono infatti di quest’area per i rifornimenti annonari, tramite il porto di Caucana, che spesso funzionò anche da testa di ponte per l’Africa. Da qui salparono le flotte agguerrite del generalissimo bizantino Belisario nel VI secolo e del gran conte Ruggero il Normanno mezzo millennio dopo. L’insediamento tardoantico di Caucana risulta di eccezionale importanza per la sua cronologia, in quanto fondato alla metà del IV secolo d.C. e abbandonato con l’arrivo degli arabi nel IX secolo. Il vasto complesso archeologico è ora conservato all’interno di un parco archeologico sulla costa tra Puntasecca e Marina di Ragusa.
    Vogliamo sperare che il rinnovato interesse culturale e turistico per la Sicilia e in particolare per questo angolo di paradiso perduto, ora balzato alla ribalta internazionale grazie alle appassionanti vicende del ‘Commissario Montalbano’, che hanno come sfondo la borgata marinara sovrastata dal Faro di Puntasecca, si estenda anche ai monumenti antichi ed induca a non continuare a trascurare un patrimonio, sul quale questa breve Guida vuole richiamare l’attenzione.
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