I fascicoli documentari di Raniero Gatti capitano del popolo di Viterbo (a cura di Arianna Cervi) - Collana Miscellanea della Società romana di storia patria, 67
di
- Anno Edizione:
- 2017
- Collana/Rivista:
- MISCELLANEA DELLA SOCIETA’ ROMANA DI STORIA PATRIA
- Casa Editrice:
- SOCIETÀ ROMANA DI STORIA PATRIA - Roma
- Argomento:
- Archivistica e diplomatica
- ISBN:
- 9788897808497
Descrizione:
Il volume contiene l’edizione critica di cinque fascicoli documentari redatti a più riprese tra il 1258
e il 1266 su esplicito mandato di Raniero Gatti, capitano del Popolo del comune di Viterbo. Tali fascicoli,
editi qui per la prima volta, occupano le prime sessantasei carte del primo voluminoso codice
delle ben note Margherite viterbesi, nonostante al tempo della loro compilazione fossero del tutto
privi di una legatura e quindi autonomi rispetto ai cartulari comunali o ad altri prodotti documentari
coevi. All’edizione è premessa un’introduzione storico-diplomatistica, che indaga gli aspetti codicologici
e redazionali dei fascicoli editi, le peculiarità formali e contenutistiche che li distinguono da
altri quaterni contemporanei e infine le motivazioni che furono alla base della loro redazione.
Nel vasto e variegato panorama della documentazione comunale viterbese questi fascicoli sono i soli
ad essere stati appositamente ed autonomamente predisposti dall’officium capitanei senza che vi
fosse alcun intervento direttivo da parte del podestà del Comune. A ciò si aggiunga anche che Raniero
Gatti, promotore di questa particolare operazione documentaria, era una figura di indubbio rilievo
e di grande risonanza nello scenario istituzionale di Viterbo, tanto da ricoprire la carica di capitano
del Popolo per ben tre volte tra il sesto e il settimo decennio del XIII secolo e da acquisire un
grande e duraturo potere politico, ad un tempo personale e popolare.
I fascicoli editi costituiscono dunque un punto di osservazione privilegiato per approfondire le tematiche
storiche legate al consolidamento del Popolo in seno al Comune, all’uso strumentale della
documentazione comunale da parte della compagine politica popolare e infine al ruolo catalizzatore
che in tali processi può aver avuto un magistrato dalla forte personalità e dalle grandi capacità, quale
era appunto Raniero Gatti.