Motivi persiani e azeri. Persia. Safavidi e Ottomani - Bellingeri Giampiero
di
- Anno Edizione:
- 2015
- Casa Editrice:
- IPOCAN - Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino - Roma
- Argomento:
- Orientalistica e filologia orientale
Descrizione:
pp. 204, VI tavv. b/n, Roma
Le seguenti scritture presentano una interpretazione, una rimessa a fuoco di pensieri suggeriti dalla lettura di carte veneziane – eterogenee, ma per dei versi riconducibili a un tipo di omogeneità – sulle entità politiche di “Persia” e “Turchia”, cioè sulla parte di un mondo in cui veniva a trovarsi immersa per agire e reagire con intensità la Signoria. Vecchie carte, manoscritte e a stampa, e geografiche – la cartografia è infatti una parte, un inciso del discorso -, dove determinate idee (baluginanti agli incroci di mercatura, storiografia, cronaca, realizzazioni letterarie, teatrali, pittoriche, e astrazioni culturali, espresse in modi narranti, in sintagmi, in canti epici e cavallereschi particolarmente evocativi) si addensano folte, corpose, quasi una calca di spettri. L’itinerario dell’indagine, salvando l’apparenza di un ordine cronologico, attraversa i momenti cangianti nei rapporti intrattenuti dalla Repubblica con le personalità e le epoche delle dinastie di Ottomani e Safavidi; e, ovviamente, con se stessa, quando l’oligarchia lagunare si ripensa come apparato, organismo politico. La Serenissima inventa, trova dunque i modi di “istituirsi”, narrarsi continuamente anche nel confronto con quegli Stati, grazie al riflesso nei luoghi e tempi storici della redazione dei vari documenti qui riportati: composti da righe mai sprovviste del verso nervoso di una civica produzione che da etica volge in estetica e ritorna alla morale incarnata. Righe mai inconsapevoli del compito loro affidato nello svolgimento delle finzioni messe in atto dalle autorità, da ispiratori, autori e redattori: quello di sorreggere nelle ideologie le parvenze delle immagini di volta in volta richiamate, delineate.