AMAZON e ACHILLIA. Le gladiatrici della stele di Alicarnasso - Lucio Castagneri (NH, 4)
di Lucio Castagneri
- Anno Edizione:
- 2016
- Collana/Rivista:
- Narratio Historiae (NH)
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Saggistica
- ISBN:
- 978-88-97805-75-5
Descrizione:
Il “disvelamento” del back-ground della Stele di Alicarnasso con le suggestioni di un verosimile combattimento di Amazon e Achillia, liberate con onore (apeluthesan), e le storie sofferte che le hanno condotte a scendere nel cruento mondo dell’arena, costituiscono il nucleo del romanzo ambientato nel secondo secolo d.C. nella città greca di Alicarnasso ormai soggetta a Roma. Le implicazioni misteriche dovute al fulmine che invade la scena della Stele, avvolgendo le ragazze ed il pubblico, tra cui è presente lo stesso imperatore, creano il pathos di un’ipotetica storia che vede alle protagoniste affiancarsi drammi familiari e loschi traffici di scommesse truccate sulle loro giovani vite.
INDICE
Dichiarazione certificata di Khaled ibn Muhammad, segretario
al bollo del Visir di Bodrum 9
PARTE PRIMA
I. Il gioco degli Dèi 15
II. Ermogene mangia pane e cipolle. La nave dell’Imperatore.
Ermogene va alla cena in casa di Dionike 19
III. La cena a casa di Dionike 23
IV. Preparazione di Hannur 29
V. L’esperimento di Hannur: il fulmine 33
VI. Il Decurione Quinto Falcato e le sue preoccupazioni 37
VII. Rufo, Caronte e Achillia 41
VIII. Rufo e l’editor Clito 45
IX. Il risveglio di Ermogene 49
X. La decisione di Quinto 53
XI. Il Caldeo Hannur, il Governatore e Clito 57
XII. Amazon, il biglietto di sfida, Curzio e Gaio 61
XIII. Rufo va a casa di Quinto 65
XIV. Achillia e Tichana. Rufo. Achillia risponde al biglietto
di Amazon. Un vecchio legionario storpio 69
XV. Rufo torna da Quinto insieme a Gaio. Gaio prepara
la pozione 75
XVI. Curzio propone a Rufo un affare 81
XVII. Iucunda e Cinzia: la maledizione 85
PARTE SECONDA
XVIII. Una strana festa nella caserma di Rufo 91
XIX. Il progetto di Hannur 105
XX. Suicidio di Quinto e morte di Gaio 107
XXI. Iucunda e Cinzia vengono a ricomperare Achillia
da Rufo 111
XXII. Dopo il combattimento di Amazon e Achillia.
Mesomede cerca nuovi accordi sulla cetra 117
XXIII. Dionike incontra Xenia e gli affida l’incarico 121
XXIV. Xenia rompe le figurine. Ermogene fa la dimostrazione
con l’uovo 125
XXV. Visita di Hannur a Ermogene. Il gatto soffiante
Erone 131
XXVI. La guerra, gli schiavi ed un racconto di
Diogene Laerzio 135
XXVII. Da Dionike: il nitrito di una cavalla, i visi
e il patto di sangue 139
XVIII. Alcune considerazioni di psicologia femminile 145
XIX. Il diario di Ermogene 149
XXX. Il legionario storpio mette in guardia Hannur 151
XXXI. Nei giorni seguenti: Rufo decide di vendere
la caserma 155
XXXII. Le visite di Ermogene a Xenia e Perifane 161
XXXIII. Nello studio di Xenia: i ritratti 165
XXXIV. Amazon e Achillia vanno a dormire.
Xenia lavora di notte 169
XXXV. Xenia e Perifane 173
XXXVI. Ultimo giorno ad Alicarnasso 175
XXXVII. Un amore di Amazon 179
XXXVIII. Il dipinto è finito. La poesia di Achillia 181
CONCLUSIONE secondo Khaled ibn Muhammad 183
PRECISAZIONE DELL’AUTORE 183
APPENDICE 1 - Il “Disvelamento della Stele” di Lucio Castagneri 185
APPENDICE 2 - Le gladiatrici: le fonti 191
APPENDICE 3 - “Considerazioni sul fulmine della stele di Alicarnasso”
di Massimiliano Kornmüller 197
APPENDICE 4 - “Simbolismo solare in una gladiatura femminile”
di Arduino Maiuri 201
APPENDICE 5 - “Apeluthesan: un fuoco di Sant’Elmo?”
di Felice Vinci 205
NOTE 211
Lucio Castagneri è nato a Genova nel 1947, da dove ben presto è venuto a Roma, laureandosi in Giurisprudenza. Ha tuttavia preferito dedicarsi alla pittura,
esponendo in importanti gallerie d’arte in Europa, Stati Uniti e Canada. È un po’ vagabondo: dopo la sua prima mostra giovanile a Roma comincia a viaggiare tuffandosi nei colori tropicali di Porto Rico, dando inizio così ad una ormai lunga carriera d’artista che lo ha successivamente condotto a sperimentare atmosfere d’immagini e di esperienze umane dalla Scandinavia all’Africa del Sud. La scrittura teatrale è sempre stata una sua attività parallela che lo vede ormai da vent’anni sui palcoscenici dei teatri romani come autore, regista ed anche attore dei propri lavori. L’interesse verso il mondo classico
di Grecia e Roma compare talora nelle sue opere sia di pittura che di teatro. Ama ricordare una sua messa in scena dei Persiani di Eschilo da lui stesso tradotto dal greco.