Architetti e architetture dell'"Era Fascista" - Carlo Cresti

di Carlo Cresti

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    Il libro analizza e descrive alcuni risultati, validi e meno validi, dell’architettura italiana degli anni Venti e Trenta del Novecento, con l’obiettivo
    di dimostrare che architetti, più o meno geniali, progettando in ‘camicia nera’, contribuirono, tutti insieme, a costruire il monumento al fascismo.



    Sommario

    5 Prologo
    7 Progettavano in camicia nera
    35 Il Monumento della Vittoria, di Marcello Piacentini, a Bolzano
    49 Enrico Del Debbio e lo ‘Stadio dei Marmi’ al Foro Mussolini
    69 Adalberto Libera: il vincitore dei ludi architettonici dei fasci littorii
    91 Mario Palanti: la frenesia architettonica da fascismo
    149 Il ‘Colosseo Quadrato’ dell’E42
    167 Gherardo Bosio: una breve, significativa presenza nell’architettura italiana degli anni Trenta
    201 Episodi di monumentalità fascista in Puglia
    219 Colonie marine e montane realizzate negli anni del fascismo
    235 La cancellazione dei simboli del fascismo: un inutile atto di iconoclastia



    Nel primo volume della Enciclopedia Pratica Bompiani, edita a Milano nel 1938, stampata «nell’anno XVI dell’Era Fascista e II dell’Impero», alla rubrica ‘Il volto delle Epoche’, le fotografie illustranti le realizzazioni della ‘Italia contemporanea’, mostravano le immagini del Monumento della Vittoria, di Marcello Piacentini, a Bolzano; la Torre Balilla della FIAT a Marina di Massa; la fontana della Sfera al Foro Mussolini; lo Stadio dei Marmi, di Enrico Del Debbio, con il corredo di due teste dei marmorei atleti; le vedute aeree della Città Universitaria di Roma, e della città di Sabaudia; la statua della ‘Vittoria alata del Fascismo’ di Arturo Martini.
    L’Enciclopedia, largamente diffusa in ambito nazionale, esibiva orgogliosamente le opere architettoniche e scultoree considerate le più emblematiche del Regime, quelle che ottenevano il maggiore apprezzamento popolare, quelle che «la Giovane Italia della Camicie Nere» giudicava le espressioni d’arte più idonee a rappresentare l’epoca mussoliniana.
    Non è casuale che alcune delle suddette architetture, con i loro autori, costituiscano anche argomenti di questo mio libro che intende analizzare e descrivere aspetti ed episodi peculiari e significanti dell’Era Fascista.

    Le difficoltà e i successi dell’architettura italiana degli anni Venti e Trenta non sono riferibili, nel bene e nel male, soltanto al fascismo, ma anche e principalmente all’impegno culturale e all’ingegno, o meno, degli architetti fascisti che indossando la ‘camicia nera’, progettavano e costruivano, tutti insieme, il monumento al fascismo, o, come diceva Pietro Maria Bardi, «lavoravano da militi del Fascismo per il Fascismo