LA CUCINA ARISTOCRATICA NAPOLETANA (74 ricette con ottanta illustrazioni a colori) - FRANCO SANTASILIA DI TORPINO
di
- Anno Edizione:
- 2015
- Casa Editrice:
- GRIMALDI EDITORI & C. - Napoli
- Argomento:
- Gastronomia
- ISBN:
- 978-88-98199-31-0
Descrizione:
Elegante legatura editoriale tutta tela con sovracoperta e astuccio rigido figurato.
(...) E se invece del solito libro di cucina, freddo, pretenzioso, cattedratico, vi proponessi un insieme di
preziose ricette condite con qualche "fattariello" per farvi sorridere? Accontenterei anche i meno "patiti"
dei fornelli che con maggior interesse verrebbero a conoscenza di quella fantastica e raffinata cucina
originata a Napoli alla fine del '700, sviluppatasi con grandi fortune nell'800 e nel primo '900.
Cucina Aristocratica Napoletana, perché ebbe origine con la regina Maria Carolina di Borbone che
volle ingentilire la gustosissima cucina povera dei napoletani con il tocco di cuochi raffinati venuti
d'oltralpe.
Nelle famiglie di corte e aristocratiche i cuochi — chiamati poi "Monzù" storpiando il francese
Monsieur — si tramandarono le ricette che spesso presero il nome delle famiglie stesse. Ma verbalmente,
senza lasciare nulla di scritto, fino alla scomparsa di questa preziosa cucina, quando l'istituzione del
cuoco di famiglia divenne una raritĂ .
[...] Tutte le ricette sono state sperimentate, provate e riprovate. Sono piatti ricchi, di grande effetto,
di squisita fattura e di alta cucina. Non è quindi questo un ricettario per tutti i giorni; comincereste
a far godere il palato di un crescendo di sublimi sensazioni gastronomiche, ma fareste piangere
amaramente le vostre tasche, anche se qualche volta non ho trascurato preparazioni semplici.
[...] Sui "fattarielli" non ho da precisarvi nulla. Sono quelli da me vissuti o ascoltati dalla viva voce
di amici e conoscenti. Non ho potuto qui diminuire i grassi, per cui qualche volta, "ce aggio mise nu
poco 'e fantasia".
Giovanni Nuvoletti Perdomini, "gourmandissimo" giĂ Presidente della Accademia Italiana della
Cucina, nella sua nota introduttiva invita "a godere di queste pagine nutrite insieme di golositĂ e di
nostalgia, ma rigorosamente disciplinate dal gusto e qui, chiaro come il fiume leopardiano nella valle,
appare che di buon gusto si parla, anzi squisito"