Villa d'Elboeuf a Portici e la transizione al tardo barocco napoletano - Luigi Abetti

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    Luigi Abetti

    Presentazione di Giuseppe Fiengo


    pagine: 144 
    formato: 17 x 24 



    SINTESI
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    Alla luce delle nuove acquisizioni documentarie, la vicenda costruttiva di villa d’Elboeuf a Portici risulta particolarmente interessante, e non solo dal punto di vista della stratificazione storico–architettonica, ma, e soprattutto, per la storia dell’architettura napoletana nella fase di transizione dal pieno al tardo Barocco. Ciò che è emerso è che quello di villa d’Elboeuf fu innanzitutto un cantiere a carattere sperimentale dove si avvicendarono alcuni dei protagonisti di quel periodo e senza il quale sarebbe impossibile comprendere gli sviluppi successivi. Infatti, questa vicenda, dal punto di vista storiografico, amplia le conoscenze sullo stato dell’architettura locale intorno alla fine del primo decennio del Settecento, vale a dire negli anni che precedono le realizzazioni più significative del tardo Barocco napoletano. La sua gestazione è ovviamente connessa al suo committente Maurice Emmanuel de Guise–Lorraine principe d’Elboeuf, al quale si devono le prime campagne di scavo nel vesuviano, il rilancio del casale di Portici come luogo di svago e il rinnovato utilizzo dei reperti archeologici come mezzi di penetrazione diplomatica nelle corti europee.