I Vestini e il loro territorio dalla preistoria al medioevo - Stéphane Bourdin, Vincenzo D'Ercole

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    Descrizione:


    Collection de l’École française de Rome 494
    Roma: École française de Rome, 2014
    319 p., ill. b/n et coul., pl. coul.

    Il presente lavoro raccoglie gli Atti del Convegno « Nei dintorni dell’Aquila. Ricerche archeologiche nel territorio dei Vestini Cismontani prima e dopo il terremoto del 6 aprile 2009 » tenutosi il 12-13 febbraio 2010 presso l’École française de Rome. Il volume affronta varie problematiche inerenti il territorio « aquilano » : una messa a punto delle recenti acquisizioni sui dati funerari nel range cronologico compreso fra IX e I secolo a.C., dai tumuli alle tombe a camera con letti funerari rivestiti in osso. Viene poi analizzato il territorio in esame sia dal punto di vista geo-paleontologico, che sulla base dei rinvenimenti archeologici : un approfondimento specifico è stato effettuato sulla problematica dei siti d’altura protostorici artificialmente difesi. Anche l’occupazione di epoca romana ed alcuni esiti d’età medievale, vengono affrontate sia per quanto riguarda le ricerche sui siti principali (Aveia, Peltuinum, Aufinum), che nella distribuzione degli insediamenti minori, dei luoghi di culto e della viabilità. La cultura dei Vestini Cismontani, diacronicamente analizzata, viene messa in rapporto con il mondo sabino, piceno e medio-adriatico.



    Stéphane Bourdin è professore associato di Storia ed archeologia del mondo romano all’Université de Picardie e, dal 2011, direttore degli studi per l’Antichità all’École française de Rome. Dal 2006, ha diretto un programma di ricognizioni e di scavi nei centri fortificati d’altura dei Vestini Cismontani e dei Peligni Superaequani.



    Vincenzo d’Ercole ha prestato servizio, come ispettore archeologo, presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Abruzzo e, dal febbraio 2012, è in servizio presso la Direzione per le Antichità del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. E’ titolare di una concessione di scavo in Libia (presso l’oasi di Giarabub) e ha tenuto l’insegnamento di « Metodologia e tecnica della ricerca archeologica » presso l’Università di Chieti-Pescara.