Paesaggi lontani e meravigliosi. L'antica Russia nelle stampe tesine del Museo Puškin di Mosca - Eugene Bogatyrev, Lia Camerlengo
di Aa.Vv.
- Anno Edizione:
- 2014
- Argomento:
- Arte e storia dell'arte
Descrizione:
paese favoloso era la Russia immaginata dal resto d'Europa nel corso dell'Ottocento. L'infinita distanza, i territori sconfinati, il clima estremo delle pianure ghiacciate e delle notti senza tramonto, i molti popoli dai costumi sconosciuti ne facevano un miraggio, tinteggiato dalle suggestioni dell'Oriente. Meta avventurosa di un Grand Tour per pochi eletti, era per i più un nebuloso mistero. In una cultura come la nostra, in cui le immagini virtuali raggiungono tutti e largamente sostituiscono la realtà , è difficile comprendere come, nel corso di una storia millenaria, sia stato impossibile alla maggior parte delle persone non solo costruirsi una visione sufficientemente credibile di luoghi lontani, ma anche semplicemente di sognarli.
Fu dunque un fenomeno di portata straordinaria quello costituito dalla circolazione delle immagini a stampa, la cui vasta produzione travolse a partire dal Settecento la civiltà occidentale, raggiungendo ampi strati della popolazione, per la quale divenne il maggior veicolo di conoscenza e il più accessibile strumento di meraviglia.
Lo capì perfettamente Giuseppe Daziaro, commerciante trentino originario della valle del Tesino, che si trasferì in Russia alla fine degli anni Venti dell'Ottocento, aprendo grandi negozi di stampe a Mosca e a San Pietroburgo. Attorno al 1840 divenne editore e iniziò a produrre decine di immagini per illustrare l'impero del nord, con la moderna tecnica della litografia, seducente ed economico sostituto della pittura. I fastosi palazzi dello zar, i giardini, i viali maestosi e le immense piazze, ma anche le usanze dei molti popoli del grande paese, ritratti fra satira e realtà , furono diffusi in tutta Europa, incontrando i desideri di un vastissimo pubblico.
Proprio da Mosca, dal prestigioso Museo Puškin , giunge ora in Italia un prezioso gruppo di stampe, dai soggetti affascinanti e curiosi, facendo a ritroso la strada un tempo percorsa dalla caparbia e intraprendente famiglia Daziaro, tanto avventurosa quanto legata alla sua terra d'origine.
La mostra "Paesaggi lontani e meravigliosi", organizzata dal museo del Castello del Buonconsiglio in collaborazione con il museo russo e con il Centro Tesino di Cultura, illustra così una singolare pagina di storia, esponendo una selezione delle immagini che contribuirono a diffondere la conoscenza di un mondo irraggiungibile.
Cento immagini, commercializzate da italiani, raccontano i luoghi della Russia Ottocentesca.
Un prezioso nucleo di stampe dai soggetti interessanti arriva al Castello del Buonconsiglio di Trento, direttamente da Mosca. Sono le immagini che, dal secondo decennio dell'Ottocento, la famiglia Daziaro commercia in Russia. Dal 20 dicembre 2013 al 4 maggio 2014, Paesaggi lontani e meravigliosi, l'antica Russia nelle stampe tesine del Museo Puškin di Mosca racconta il fenomeno della diffusione delle immagini nell'era pre multimediale; ma anche la storia di Giuseppe Daziaro, il commerciante trentino, originario della valle del Tesino, che per primo, capendo l'importanza delle stampe, apre a Mosca e a San Pietroburgo alcuni grandi negozi, veri e propri salotti culturali, frequentati dalla famiglia imperiale. Un'attività proficua e generosa che, dal 1840, si trasforma in una casa editrice, in grado di pubblicare decine di litografie per illustrare l'impero del nord, i grandiosi palazzi dello zar, come pure i viali maestosi, le piazze, e tutti quei ritratti che, nel XIX secolo, circolano in tutta Europa per la gioia di molti.
La mostra.
Organizzata in collaborazione con il museo Puškin e con il Centro Tesino di cultura, la rassegna presenta una selezione di illustrazioni che, in modo singolare e curioso, hanno contribuito a scoprire un mondo irraggiungibile e lontano. Oltre cento stampe sono esposte nella parte più antica del Castello del Buonconsiglio, nelle sale del Castelvecchio, al terzo piano. Le opere sono per la maggior parte vedute prospettiche delle più importanti città dell'impero zarista, immagini seducenti delle architetture di una terra lontana, al confine tra l'Europa e l'Oriente.