Feronia. Spazi e tempi di una dea dell'Italia centrale antica - Massimiliano Di Fazio
di Massimiliano Di Fazio
- Anno Edizione:
- 2013
- Casa Editrice:
- Quasar Edizioni - Roma
- Argomento:
- Etruscologia e storia della civilta’ etrusca
- ISBN:
- 978-88-7140-520-9
Descrizione:
in bn
Formato:
17x24
Allestimento:
Brossura
Numero Pagine:
148
Il panorama delle religioni italiche è animato da una serie di divinità femminili dal profilo suggestivo quanto difficile da intendere. Una di queste è Feronia. Le fonti letterarie antiche ce ne parlano in diverse occasioni, ricordando i suoi luoghi di culto, specie quelli più famosi di Lucus Feroniae e Terracina. Alcuni di questi santuari sono noti anche dal punto di vista archeologico, ma solo pochi sono stati indagati a fondo. Conosciamo infine diverse preziose testimonianze epigrafiche e numismatiche. Tradizionalmente tutte queste informazioni vengono accorpate per tratteggiare un profilo unitario, da cui emerge una dea caratterizzata dai forti legami con la natura selvaggia e con le acque sorgive, e dotata di una speciale attenzione verso elementi servili e di condizione libertina.
Nel tracciare un simile quadro è però prevalsa sinora la tendenza a porre sullo stesso piano informazioni pertinenti ad aree molto diverse, e riferibili ad epoche anche molto distanti, finendo per creare un profilo in cui vanno a confluire elementi culturali piuttosto lontani. A livello metodologico questo è un problema frequente nell'analisi delle religioni italiche. Siamo infatti abituati a pensare alle religioni greca e romana come fenomeni dinamici, con i loro sviluppi e le loro specificità locali; le religioni italiche, invece, sono spesso affrontate come un fenomeno "monolitico", privo di tempo e di evoluzione. L'opera che qui si presenta parte dall'intento di mettere in discussione questo quadro onnicomprensivo, contestualizzando le informazioni disponibili sulla dea nelle diverse epoche e nei differenti contesti geografici: il risultato è un profilo più dinamico, che in diversi casi porta a discostarsi anche significativamente dal quadro tradizionale sino ad oggi noto su Feronia.