Vestigia ercolanesi e descrizione del Vesuvio negli scritti di Johann Caspar Von Goethe - a cura di Laurentino Garcia y Garcia - Collana AM; 6

a cura di Laurentino Garcia y Garcia

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  • Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

    Collana: ArcheologicaMente; 6

    In 4°, brossura, 40 pp., ill.ni b/n e coll.

    Peso: gr. 250


    ANTICHITÀ ERCOLANESI NEI RESOCONTI DI VIAGGIO DI JOHANN CASPAR VON GOETHE (APRILE 1740) 

    Indice:
    Nota biografica
    La vita
    Il viaggio
    Soggiorno napoletano. Ascensione al Vesuvio. Visite a Ercolano e al Palazzo
    di Portici
    Viaggio in Italia del figlio e del nipote di Johann Caspar von Goethe

    VIAGGIO IN ITALIA (Lettera XXVII, Napoli alli 10, aprile 1740)
    Descrizione del Vesuvio e ascesa al Vesuvio al Vulcano
    Descrizione degli scavi di Ercolano
    Descrizione del Palazzo reale di Portici

    Bibliografia

    Indice delle cose notevoli




    Abstract:
    Johann Caspar Goethe, padre del celebre poeta, racconta la meraviglia dei primi scavi di Ercolano e del museo di Portici da lui visitati nell’aprile del 1740, ovvero due anni dopo le prime indagini archeologiche condotte sull'antica città sepolta dal Vesuvio.
    Quando ancora al resto del mondo sembrava una favola priva di fondamento, lo scrittore tedesco si imbatte quasi per caso nelle gallerie aperte per ritrovare l'antica città di Ercolano e ne descrive il fascino misterioso, ma reale, nelle sue memorie di viaggio pubblicate postume all'inizio del Novecento.
    In realtà stava assistendo alla fase più importante della storia archeologica di Ercolano, iniziata nel 1738. Infatti durante la costruzione della Reggia di Portici, voluta da Carlo III di Spagna, un suo funzionario, Rocque Joaquin de Alcubierre, incaricato di tracciare una mappa della zona, venne a conoscenza dei ritrovamenti di un quarantennio prima: ottenuto il permesso dal re, insieme a pochi operai, iniziò una nuova esplorazione ed anche in questo caso furono rinvenute statue, pezzi di marmo e frammenti di iscrizioni e cornici. Solo nel 1748 venne pubblica la prima opera sulle scoperte di Ercolano, dal titolo Descrizione delle prime scoperte dell'antica città di Ercolano, scritta da Ottavio Antonio Bayardi.


    ***

    «Ci restò questo giorno tempo abbastanza per dar una occhiata a quella tanto famosa scoperta del sotterraneo luogo Ercolano, a cui molti non vogliono dar fede. Io però Le rapporterò quanto puossi raccontarne di vero, acciocché fondato sappia parlarne e comunicar simil notizia con ogni certezza e distruggere ogni dubbio, se mai accadesse. [...] Dopo queste premesse necessarie, dico che, avanti la venuta del re presente, si erano fatte alcune scoperte e ritrovate molte cose, ma dopo di lui, con una seria perquisizione, si trovò tutta la città, con infinite rarità e cose di gran prezzo, le quali vengono esposte e conservate in un salone a Portici, ove ognuno può ammirarle, ma senza farne il menomo disegno, poiché il re, ovvero il suo ministro, si riserba la gloria di farli scolpire dai più celebri maestri ed esibirli poi al pubblico e particolarmente al mondo letterato d’ogni sorta. Accanto e poco discosta di Resina si trova l’entrata della città d’Ercole, sottomessa dall’eruzione del Vesuvio sotto il governo di Traiano imperatore, ove si discende con grand’incomodo. Vi era innanzi l’ingresso una sentinella e poco distante un corpo di guardia nella caserma, onde c’immaginiamo che vi fossero cose di rimarco.»