IL CAPOLAVORO E IL SUO DOPPIO. Il Ratto di Elena di Guido Reni e la sua replica tra Madrid, Roma e Parigi

di Stefano Pierguidi

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    Formato: m 17x24
    Pagine: 160
    Illustrazioni: 30 a colori e in bianco e nero

    Nel 1627 il re di Spagna Filippo IV commissionò a Guido Reni un Ratto di Elena destinato ad ornare,
    accanto ad altri capolavori della pittura italiana, spagnola e fiamminga, il Salon Nuevo dell’Alcàzar di
    Madrid. Reni, confidando nella magnificenza del sovrano, si rifiutò di fissare un compenso, ingaggiando
    una prova di forza con la monarchia spagnola. Il risultato fu la rottura: il dipinto venne quindi
    offerto a Maria de’ Medici, regina madre di Francia, che lo acquistò subito prima del fallimento della
    congiura da lei ordita contro Richelieu. La regina dovette lasciare la Francia nel 1631, e del Ratto di
    Elena si persero le tracce per oltre dieci anni.
    Ma un suo ‘doppio’, realizzato da un allievo nella bottega del maestro, comparve a Roma nel 1632,
    e fu come se si trattasse dell’originale del ‘divino’ Guido: più volte il suo proprietario, il cardinale
    Bernardino Spada, cercò senza successo di venderlo agli agenti di Filippo IV. Solo dopo la morte di
    Maria de' Medici, nel 1642, l’originale ritornò sulla scena; e fu un ritorno trionfale.
    Se a Roma la replica sarebbe divenuta il fulcro della sistemazione della Galleria Spada, a Parigi
    l'originale fu da subito il protagonista dell'ancora più prestigiosa Galerie La Vrillière.
    La storia del Ratto di Elena, il dipinto più noto e costoso del secolo, subito celebrato da letterati e
    intendenti d’arte, non è solo illuminante del diverso e sempre mutevole concetto di originale e copia,
    ma deve anche essere letta sullo sfondo storico della guerra dei Trent’anni: il mancato arrivo nella
    Madrid di Filippo IV e il suo successivo approdo nella Parigi di Luigi XIV costituisce quasi una metafora
    dei cambiamenti dei rapporti di forza in atto tra le due maggiori potenze dell’epoca