Tomba di Nerone. Toponimo, suburbio e zona urbanistica di Roma - Collana: FORS CLAVIGERA

di Fabrizio Vistoli (a cura di)

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  • Prezzo: € 65.00
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    Descrizione:

    Categoria: Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche - Formato: 200x283, pagine: 364
    Descrizione: Intimamente legato al recente intervento di valorizzazione e restauro di uno dei monumenti più rilevanti del suburbio capitolino, il presente volume prende in esame, con approccio multidisciplinare e taglio diacronico, la storia e l’archeologia di quella tenuta della Campagna Romana che nella letteratura scientifica era ed è conosciuta con il nome di «Tomba di Nerone».

    Una leggenda popolare designa con questo appellativo un sepolcro romano situato sul lato destro dell’antica via Cassia, nei pressi della sesta scansione miliaria. Si tratta, in realtà, di un imponente sarcofago marmoreo, eretto su podio, con coperchio displuviato, appartenuto – come dichiara la tabella appostavi – al cavaliere dertonese Publio Vibio Mariano e alla di lui moglie Reginia Maxima.

    Questa singolare architettura funeraria ricade oggi in territorio comunale, a ridosso ed internamente al Grande Raccordo Anulare, lungo il percorso moderno della citata ex Consolare (km 9,800), mentre nell’antichità era ubicata nel distretto extra-urbano di Roma. La sua presenza, anzi, fin dalla sua costruzione (seconda metà del III sec. d.C.) e poi oltre in epoca medievale e moderna, ha contraddistinto un omogeneo comparto territoriale – denominato nel tempo Tenuta «Casal Saraceno», «della Sepoltura» o «di S. Andrea» – ricchissimo di emergenze archeologiche, dimore storiche, chiese e giardini, assai poco noti.

    Nell’intento di colmare tale lacuna di conoscenza a più livelli, si è ritenuto opportuno procedere ad una tripartizione di comodo dell’ingente ed eterogenea materia sottoposta a vaglio critico.

    Nel «capitolo» iniziale sono stati così posti in luce i principali aspetti della topografia storica locale, come emersi dall’analisi di diversi documenti d’archivio, cartografici e fotografici; nella seconda parte, invece, sono stati presentati nuovi studi – appositamente affidati – sul monumento principe dell’area, tra cui la relazione tecnica sul restauro del manufatto antico, nonché il piano di assetto e riqualificazione urbanistica di un segmento della cinquantatreesima zona toponomastica del Comune di Roma. Chiude il tomo, infine, una coda di approfondimenti tematici che dà conto di aneddoti e curiosità connessi con l’areale in esame.