L’Archivio di Anna Maria Ortese : inventario - Napoli : Archivio di Stato di Napoli - Esaurito

di Spadiccini R.-Iacuzio L. - Cuninale C.M.

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    Descrizione:

    Scrinia, 3(2006)2, 200 pp.,
    Anna Maria Ortese, singolare scrittrice, fra le più grandi del Novecento italiano. Pienamente consapevole di essere un soggetto produttore di un archivio. Nei suoi appunti, infatti, annotava spesso la necessità di mettere ordine nelle carte, di rispondere alle lettere dei suoi illustri corrispondenti, conservandone le copie dattiloscritte, di rivedere i suoi testi, stabilendo un ordine fra le bozze dei romanzi, continuamente rilette, corrette, riscritte. L’Archivio di Stato di Napoli sta curando il riordinamento e l’inventariazione di questo straordinario archivio. I lavori saranno ultimati nel 2006. Nel frattempo l'Istituto sta organizzando, per la prossima primavera, due giorni di letture, proiezioni e laboratori di scrittura dedicati alla Ortese, in collaborazione con l'Associazione culturale Aldebaran Park, che da dodici anni produce il Laboratorio di Scrittura Lalineascritta di Antonella Cilento, e con l'Associazione culturale Sebezia, editrice di Scrinia, rivista di archivistica, paleografia, diplomatica e scienze storiche. Le "giornate ortesiane" si terranno, dal 5 al 7 maggio, al PAN - Palazzo delle Arti Napoli, nella prestigiosa sede di Palazzo Roccella, in via dei Mille, grazie al contributo del Comune di Napoli. In accordo con la Casa editrice Adelphi, titolare dei diritti di pubblicazione dei manoscritti della Ortese, si è proceduto alla selezione dei testi da rappresentare, scegliendo, fra i tanti documenti editi e inediti (lettere, interviste, saggi brevi, appunti, poesie in vernacolo), quelli che, affidati all’interpretazione di giovani attori e musicisti dell'Associazione culturale Uzeda, saranno proposti al pubblico, coinvolto in un suggestivo "itinerario". Nelle sale del PAN saranno ambientate sei "Stanze", una per ogni tema: la Stanza Civile, quella Spagnola, la Stanza dei Sogni e delle Visioni, quelle del Viaggio, dell'Amore e della Scrittura. Con questa prima presentazione s’intende valorizzare e comunicare la straordinaria ricchezza e la particolare rilevanza - sul piano culturale e su quello sociale - della documentazione prodotta dalla Ortese. Anna Maria Ortese è nota soprattutto per "Il mare non bagna Napoli", pubblicato nel 1953 con esiti clamorosi e controversi: il suo ritratto, lucido e spietato, della città e degli intellettuali napoletani, le procurò stroncature e aspri risentimenti che, con tutta probabilità, incisero fortemente sulla fortuna critica delle sue opere e sul tormentato rapporto con la sua città di elezione, dove peraltro, fra il '45 e il '50, si era appassionatamente impegnata come redattrice della gloriosa rivista "Sud", recentemente rifondata. La Ortese, in realtà, aveva pubblicato poesie e novelle fin dal 1933. Ma è del 1937 l'edizione della sua prima raccolta di novelle: "Angelici dolori", promotore Massimo Bontempelli. Saranno, però, "Il porto di Toledo", pubblicato nel 1975 - una sorta di autobiografico romanzo di formazione, misto di prosa e di poesia - e la trilogia del fantastico a conquistarle un pubblico più vasto. "L'iguana" (1965), "Il cardillo addolorato" (1993), "Alonso e i visionari" (1996), infatti, restano impressi in modo indelebile nel ricordo dei lettori, con i protagonisti-bestie umane, che popolano l'universo "visionario" della scrittrice. Dopo una vita travagliata e raminga, divenuta appena più sopportabile a seguito del conferimento del vitalizio previsto dalla legge Bacchelli, Anna Maria Ortese, approda a Rapallo, dove muore, il 10 marzo del 1998.