LA PENNA ARMATA CONTRO LA «VIL SUPERSTIZIONE E LA FEROCE TIRANNIDE» - Vittorio Criscuolo (Collana"Il Parlaggio", 2) Disponibile solo in formato elettronico PDF

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    Descrizione:

    Studi sul Teatro di Francesco Saverio Salfi

    Con un’appendice di testi inediti

    La produzione teatrale di Francesco Saverio Salfi è ancora oggi poco nota, perché la maggior parte di questa è inedita o di difficile reperibilità e consultazione. Eppure l’autore calabrese intraprese la carriera di scrittore drammatico con grande serietà, intendendo il palcoscenico non come mezzo di mero intrattenimento, ma come terreno ideale di un’azione politica e di un processo pedagogico, capace di coinvolgere un pubblico ampio da istruire. Durante la sua attività letteraria, esercitata per circa un quarantennio, scrisse tragedie, scene liriche, melologhi, melodrammi e pantomimi e accompagnò questo intenso lavoro di composizione con la riflessione teorica delle Norme per un teatro Nazionale (1796) e del trattato Della Declamazione (1878). Lo scopo del presente volume è quello di portare alla luce testi oramai dimenticati o inediti per contribuire ad una ricostruzione più precisa della maturazione intellettuale dell’autore. Tra le stagioni del suo percorso culturale è stata esaminata quella napoletana (1785-1794), non solo per la ricchezza di prodotti, ma anche perché destinata presto a rivelarsi una tappa fondamentale della sua parabola intellettuale e creativa. Proprio nella capitale del Regno Salfi diede inizio ad un’intensa attività teatrale, dalla quale emerge la sua ideologia laica e libertaria, dapprima legata ad istanze illuministiche, poi allargata a idee rivoluzionarie. Il lavoro è corredato inoltre di un’appendice che ospita la trascrizione di tre pièces, scoperte nel corso dell’indagine e riconducibili all’esperienza partenopea del drammaturgo.