GIOACCHINO PONTRELLI - Testi di Claudio Libero Pisano, Raffaele Gavarro

di Claudio Libero Pisano, Raffaele Gavarro

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  • Prezzo: € 15.00
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    Descrizione:

    Formato: 24×30 cm
    Pagine: 80
    Anno di pubblicazione: 2015
    Collana: Art Today
    Lingue: italiano/inglese
    Stampa: colori
    Legatura: brossura con alette

    “Entrare in un’opera e restarci tutto il tempo che serve. Il tempo è la misura della qualità delle opere di Gioacchino Pontrelli. Non bisogna avere fretta perché ogni singolo quadro, grande o piccolo, rimanda a percorsi narrativi differenti. Uno di seguito all’altro compongono sistematicamente la misura del suo lavoro. La curiosità e la meraviglia iniziale lasciano spazio alla necessità di un’indagine visiva più approfondita. La qualità pittorica è un lasciapassare verso ambiti più complessi. Lo spettatore è parte responsabile e sta a lui varcare le soglie che lo porteranno nelle diverse stanze che, nel procedere della visione, si svolgono su ogni singolo quadro. [...] Come in certe inquadrature di Terrence Malik, la perfezione allestitiva delle scene rappresentate è funzionale alla narrazione e non è mai espediente estetico fine a se stesso. I grandi dittici sono oggi affiancati a operi di dimensioni più ridotte ma non muta la forza che queste opere riescono a comunicare, il movimento si è fatto più ragionato e meno compulsivo e le immagini sono più suggerite che definite in modo netto. Quello che resta è una continuità densa di rimandi che associano il suo sentire a una narrazione per immagini, a un percorso visivo che richiede attenzione e cura. E tempo.”

    Gioacchino Pontrelli (Salerno, 1966) dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua ricerca nell’ambito dell’interpretazione e rivisitazione di oggetti che definiscono la realtà attuale in cui l’artista e noi tutti viviamo. Dopo aver selezionato le immagini, spesso prese dalle riviste specializzate di interior design, Pontrelli inizia il lavoro sulla tela preparando la superficie e scegliendo i colori dando così vita alla sua opera. L’elemento umano emerge dalle figure di poltrone, sedie e tavoli che vengono inseriti sulle tele, trasformandosi in icone, in nature morte.