Instabilità familiare: aspetti casuali e conseguenze demografiche, economiche e sociali - Vol 242

di Aa. Vv.

  • Anno Edizione:
  • 2008
  • Collana/Rivista:
  • Argomento:
  • Sociologia
  • ISBN:
  • 978-88-218-0997-2
invia la pagina per emailcondividi su Facebookcondividi su Twitter
  • Prezzo: € 85.00
    Aggiungi Carrello

    Descrizione:

    In 8°, brossura, 383 pp., ill.b/n

    Indice:
    L. Maffei - Parole di saluto
    M. Livi Bacci, L. Mencarini - Introduzione.Le cause dell'instabilità familiare
    S. Salvini - Tendenze e cause dell'instabilità familiare in Italia
    G. Rivellini, G.A. Micheli, A. Rosina - Instabilità familiaree modernizzazione: un'analisi ecologica a livello provinciale
    R. Impicciatore, F.C. Billari - Modalità di formazione del-l'unione e conseguenze sulla stabilità coniugale
    A. Rosina, G.A. Micheli, G. Rivellini - Le fragilità della fa-miglia forte: un'analisi dell'instabilità coniugale in Italia.
    Ferro, D. Vignoli - Instabilità matrimoniale e lavoro delladonna in Italia: un'analisi dinamica
    A. Vincenti - Struttura di genere e il "processo" di separa-zione. Il ruolo degli operatori del diritto nella gestione delconflitto coniugale e conseguenze sui partner
    L. Mencarini - Le conseguenze sui partner dell'instabilità familiare
    S. Meggiolaro, F. Ongaro - Le determinanti delle secondeunioni tra le donne separate
    A. Di Pino, M. Mucciardi, M.G. Campolo - Il tempo lavo-rativo nelle famiglie ricostituite in Italia
    F. Rossi, I.P. Ongaro - Gli effetti della rottura del matrimo-nio. Un'indagine esplorativa presso un'associazione di separati
    I. Quadrelli - Padri e madri dopo la separazione le conseguenze sui figli
    F. Ongaro - Le conseguenze sui figli dell'instabilità familiare
    V. Polin, A. Roveda, N. Tommasi - Conti generazionali fa-miliari: aspetti dinamici
    F. Bonarini, R. Clerici - Esperienze di giovani universitari con percorsi familiari di stabilità o instabilità
    C. Buzzi, F. Ongaro, S. Mazzuco, F. Sartori - Effetti del-la separazione su valori, norme e identità dei figli di separati
    N. Batic, F. Bonarini, R. Clerici - Instabilità familiare e mappa dei valori e delle opinioni sui fatti della vita
    F. Ongaro, S. Mazzuco - Conseguenze della separazione dei genitori sui comportamenti familiari dei figli
    N. Batic, S. Tillati - La famiglia come istituzione, come progetto, come valore l'instabilità familiare e le misure politiche
    G. De Santis - L'instabilità familiare e le misure politiche:un quadro comparativo


    Introduzione di Massimo Livi Bacci, Letizia Mencarini
    L'instabilità dei legami familiari e coniugali, fino pochi anni fa ritenuta comportamento marginale e circoscritto nelle dimensioni, si sta diffondendo rapidamente nella società italiana. E ciò avviene nonostante la forza dei vincoli tradizionali e l'accresciuta importanza della famiglia nell'assicurare protezione e sostegno ai figli per un tempo assai più lungo di quanto non avvenisse in passato. Lo scioglimento delle coppie sta divenendo, pertanto, un fenomeno sempre più rilevante nella vita sociale del nostro paese, determinando nuove forme di aggregazione familiare, modificando il corso di vita dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, influenzando il loro grado di benessere. C'è dunque bisogno di nuove informazioni quantitative e di innovative analisi per consentire la ricerca di paradigmi interpretativi del fenomeno, e per fornire strumenti alle istituzioni ed agli operatori sociali adatti a gestire le eventuali conseguenze negative dei nuovi comportamenti.
    Questo volume contiene gli Atti del Convegno "Instabilità familiare: aspetti causali e conseguenze demografiche, economiche e sociali", tenutosi all'Accademia Nazionale dei Lincei il 20 e 21 settembre 2007, nel quale sono stati presentati i risultati finali di due anni di lavoro (2005 e 2006) da parte di un gruppo di studiosi appartenenti ad otto università italiane con il finanziamento del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e Ricerca). L'Università di Firenze è stata sede del coordinamento scientifico, dapprima con Massimo Livi Bacci e poi con Letizia Mencarini. Le altre sedi sono state Messina, con il coordinamento di Gustavo De Santis; Milano Bocconi, coordinata da Francesco Billari; Milano Cattolica, coordinata da Giuseppe A. Micheli; Padova, coordinata, da Fausta Ongaro; Udine, coordinata da Nidia Batic; Urbino coordinata da Giovanni Storace; e Verona, coordinata da Nicola Sartor).
    Il convegno ha voluto toccare tutti gli aspetti rilevanti del fenomeno. Una prima sessione è stata dedicata alla descrizione delle tendenze di separazioni e divorzi (con particolare attenzione alle forti differenze territoriali interne all'Italia) e alle cause di queste. Uno speciale rilievo è stato dato ai legami dell'instabilità familiare con la tradizionale famiglia "forte" italiana e con i cambiamenti avvenuti nel sistema di genere e nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Una seconda sessione ha riguardato le conseguenze sui partner delle rotture d'unione, molto diverse per genere, e sfavorevoli per le donne sia per le conseguenze economiche, sia per le minori occasioni di ricostituzione di una nuova famiglia. I contributi della terza sessione hanno invece avuto per oggetto le conseguenze dell'instabilità familiare sui figli, discutendo gli effetti della separazione su valori, norme, identità e comportamenti dei figli di separati. Infine, il convegno si è chiuso con un'analisi comparativa delle politiche sociali - discusse in una tavola rotonda - che intervenendo sul corso di vita, prima e dopo la separazione, possono ridurre le conseguenze negative dell'instabilità.
    Il convegno sull'instabilità familiare ha proseguito un ciclo di analoghe iniziative dei Lincei che hanno riguardato il tema della bassa fecondità italiana, nel 2003, e della transizione allo stato adulto, nel 2005. I risultati scientifici di queste sono stati pubblicati nei due volumi La bassa fecondità tra costrizioni economiche e cambio di valori (Atti dei Convegni Lincei n.202, Roma, 2004) e Famiglie, nascite e politiche sociali (Atti dei Convegni Lincei n.224, Roma, 2006). I due convegni videro coinvolti, con poche variazioni, gli stessi centri di ricerca che hanno dato vita all'iniziativa che qui presentiamo, in una linea continua di lavoro.
    Le ipotesi di studio, i progetti di indagine e alcuni risultati descrittivi presentati in questo volume erano già stati oggetto di due convegni intermedi, tenutisi ad Urbino nel settembre 2005 e a Messina nel novembre 2006.
    Il programma è stato messo a punto dal Comitato Ordinatore formato da Francesco Billari, Gustavo De Santis, Antonio Golini, Pietro Rescigno e Giulia Rivellini, oltre che dai due autori di questa prefazione. Il progetto si è sviluppato attorno ad una linea di ricerca centrale costituita dall'analisi approfondita dei dati dell'Indagine Multiscopo Istat su "Famiglia e Soggetti Sociali 2003" (F.S.S.), utilizzata secondo un'apposita convenzione con l'ISTAT. Alcune analisi sono state svolte su altre banche dati (l'indagine dell'Istituto IARD sulla condizione giovanile in Italia, il Panel Europeo delle Famiglie, l'indagine sui Redditi della Banca d'Italia, il Censimento). All'interno del progetto sono state svolte anche alcune indagini ad hoc - sempre sul tema delle separazioni e divorzi - che hanno avuto per oggetto gruppi di giovani (uno di studenti universitari e uno di studenti dell'ultimo anno di superiori) e "testimoni privilegiati" (un gruppo di insegnanti delle scuole di infanzia e primarie; un gruppo di docenti delle scuole medio-superiori; magistrati e avvocati specializzati in diritto di famiglia, operatori sociali; un'associazione di padri separati). Al Consiglio di Presidenza dell'Accademia e al suo Presidente, Giovanni Conso, va la nostra più viva riconoscenza per avere, ancora una volta, riconosciuto la rilevanza scientifica dei temi demografici. L'Accademia ha così fatta propria una nostra proposta iniziale, concedendo un prezioso sostegno economico e logistico e, soprattutto, l'impegno, l'esperienza e la competenza professionale dei propri uffici.
    Siamo certi di interpretare il sentimento di tutti nel rivolgere loro il nostro grazie più sincero.