Il cubo di marzapane. Quando si puo` sfidare l`autismo - Christina Caflish
di Christina Caflisch
- Anno Edizione:
- 2012
- Casa Editrice:
- Kappa Edizioni di Architettura e Psicologia - Roma
- Argomento:
- Psicologia
- ISBN:
- 9788865140994
Descrizione:
Pagine: 176
Anno: 2012
Sono in riva al lago con mio marito, attorno a me c’è silenzio, si sente solo il rumore del vento che soffia e dell’acqua che dolcemente si muove verso la riva. In lontananza si sentono delle voci di persone e ciò mi riporta indietro nel tempo, a quando il chiasso, la confusione i rumori erano insopportabili per me a tal punto che dovevo ricercare il silenzio chiudendomi nella mia stanza che per me rappresentava il mio mondo dove io mi rifugiavo spesso e creavo una realtà fantastica tutta mia, fatta di personaggi inventati, idoli della tv etc… Ricordo che la mia stanza era molto grande e aveva molti angoli dove io amavo rifugiarmi finchè mia madre sene accorgeva e con abili strategie riusciva sempre a farmi uscire. La scuola non è stata per niente facile per me; le difficoltà sono state diverse sia con i professori che non capivano che con i compagni con i quali non socializzavo affatto. Anche al di fuori dell’ambiente scolastico non sapevo mantenere un rapporto con gli amici e li allontanavo; mi sentivo diversa, incapace, brutta e molto spesso ero presa in giro dagli altri in maniera pesante e ciò mi faceva stare male, ci soffrivo tanto. Il rifugiarmi nel mio mondo per me rappresentava esprimere me stessa liberamente fingendo di essere considerata e accettata come gli altri e sentendomi quindi accettata e non esclusa perché diversa. Avevo poca fiducia nelle mie capacità e per niente stima di me stessa e spesso la mia volontà ferrea di riuscire si abbatteva, mi frenava e pensavo: “Tanto è inutile, non riuscirò mai!” mentre mia madre continuava sempre a credere in me e nelle mie capacità, quindi non si arrendeva, non si abbatteva e lottava riuscendo sempre a darmi la forza per continuare per non arrendermi. La vita fuori casa è stata difficile con le persone che non capivano e nemmeno si domandavano le cose, giudicavano e basta. Vedevano una che non voleva essere avvicinata, che non accettava nemmeno una carezza e subito veniva male interpretata e questo succedeva per ogni mio atteggiamento. Adesso quello che sono lo devo principalmente a mia madre che ha sempre creduto in me e ha lottato e non si è mai arresa malgrado la vita ci abbia messo spesso a dura prova e anche alla mia forza di volontà di voler riuscire. Adesso sono una donna con un lavoro che mi piace,con un marito meraviglioso e una vita fatta di tante amicizie; lotto sempre contro tanti ostacoli che la vita pone ma che affronto come tutti. Qualcosa dei miei problemi mi è rimasto ma riesco ormai a considerarli parte di me e ad accettarli e gestirli senza difficoltà. Tutto ciò mi ha fortificato e permesso di rapportarmi con le persone con più sicurezza, a difendermi meglio e ad accrescere la mia sicurezza nelle cose che faccio; ora io sono in grado di fare le cose come le fanno gli altri. Carissime mamme, il messaggio che vorrei dirvi è di non mollare mai, di non abbattersi, di lottare di fronte agli ostacoli che vi sembreranno insormontabili ma che si possono superare con la forza e la determinazione, l’importante è non arrendersi mai a chi vi dirà: “ Lasciate perdere!”.Voi continuate a credere ad aver fede che i vostri figli ce la faranno ad uscire e voi riuscirete in questo difficile cammino come io ne sono uscita. Adesso la mia vita è meravigliosa, il mio lavoro mi da tantissimo; a volte mi capita di avere bambini con problemi analoghi ai miei oppure anche diversi come il caso di una bambina di tre anni che sembrava avere disagi a stare con gli altri. Io ho affrontato il problema con i genitori e adesso lei ne è uscita completamente e per me è stata una grande gioia e una soddisfazione grandissima essere riuscita ad aiutarla, a farla uscire fuori. Sono sicura che anche voi ci riuscirete a far venire fuori i vostri figli e un giorno potreste essere proprio voi di aiuto a qualcuno che all’inizio aveva pensato: “Tutto è inutile è meglio lasciar perdere!” Coraggio, mamme,crediate sempre e abbiate fede che tutto si può risolvere, pensate sempre positivo anche se è negativo. Spero tuttavia che la mia storia serva per darvi la forza necessaria per andare avanti e che vi accompagni nei momenti difficili e in quelli positivi che vi possa dare l’aiuto necessario a trovare la giusta strada e la via di uscita per i vostri figli. Il labirinto in cui vi trovate sembra non avere una via di uscita ma l’uscita c’è ve lo garantisco io che sono uscita e che posso raccontare a voi la mia storia. E per finire vi dico coraggio, coraggio io mi sento molto vicina a voi e ai vostri figli e sono sicura che ce la farete, l’importante è dire sempre: “Si può fare, ci dobbiamo riuscire” e vedrete che tutto è possibile, basta crederci. Un abbraccio a tutte Lisa