Il colore e la materia. Tra tradizione e innovazione nella produzione dell’impasto rosso nell’Italia medio-tirrenica - S. ten Kortenaar - OE 4/2011

di Silvia ten Kortenaar

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  • Prezzo: € 55.00
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    Descrizione:

    416 p., ill., brossura

    Con la denominazione ‘impasto rosso’ si definisce una produzione ceramica che ebbe eccezionale diffusione soprattutto nel periodo orientalizzante (fine VIII-inizi VII secolo a.C.) in particolare in Etruria meridionale, nel Latium Vetus e nell’agro falisco. Si tratta di una classe di vasi caratterizzati dal colore rosso più o meno brillante, ottenuto con particolari accorgimenti tecnici e di cottura e in alcuni casi con la rifinitura delle pareti mediante un ingobbio argilloso arricchito da un’alta percentuale di ossidi e idrossidi di ferro. Questa tecnica, collegata nella storia degli studialla realizzazione di nuove forme vascolari funzionali al banchetto e, in particolare, a forme di ispirazione orientale (alcuni tipi di piatti), è stata avvicinata alla Red Slip fenicia, dalla quale secondo alcuni deriverebbe tramite la mediazione di Pithekoussai o, a una quota cronologica più alta, tramite influenza diretta di artigiani di origine levantina, da collocarsi nell’ambito di sempre più riconoscibili contatti di fase ‘pre-coloniale’.


    Questo studio, focalizzando l’attenzione sulla produzione più antica (Orientalizzante antico e medio) di alcuni centri scelti in un’area campione che comprende i territori di Cerveteri, Veio e del Latium Vetus, propone una classificazione tipologica della classe che ne puntualizza i caratteri distintivi rispetto al lungo sviluppo successivo, anche in relazione alle produzioni regionali. Inoltre, con lo studio di forme vascolari da alcuni contesti più antichi di Veio (databili alla locale fase IIB - 770/730 a.C.) si propone un approfondimento relativo alle dinamiche legate alla nascita e ai caratteri produttivi della classe.

    S. ten Kortenaar, dottore di ricerca e cultore della materia in Etruscologia, ha preso parte a progetti di ricerca nei siti etruschi di Veio e Populonia con la II cattedra di Etruscologia dell’Università di Roma ‘La Sapienza’, partecipando alla pubblicazione di notizie preliminari e contributi relativi. Ha studiato i materiali in impasto rosso dal sito etrusco di Castellina del Marangone (Civitavecchia, RM) (progetto curato dal Prof. J. Gran-Aymerich) e si occupa dello studio di quelli da Veio Piazza d’Armi (RM) (Prof.ssa G. Bartoloni) e dal centro latino di Fidenae (RM) (Dott. F. di Gennaro). Attualmente fa parte del gruppo di studio che sta preparando l’edizione sistematica della necropoli villanoviana di Grotta Gramiccia (Veio), progetto per il quale ha recentemente vinto un assegno di ricerca.