Immagini da una festa. Diano e la principessa Costanza.
di
Alberico Fausti
Descrizione:
1480: Antonello Sanseverino, ambizioso principe di Diano, sposa la quindicenne Costanza da Montefeltro, figlia del potete Duca di Urbino, Federico. Il matrimonio consente alla già potente famiglia dianese nuovi ed importanti collegamenti politici che sfoceranno, nel 1485, nella congiura ordita dai baroni guidati da Antonello contro il re di Napoli, Federico d’Aragona.
Per ricordare i fasti del matrimonio di Antonello e Costanza e per esaltare il ruolo svolto nel corso dei secoli dalla città di Diano nelle vicende della omonima valle, la Pro Loco di Teggiano organizza, nel periodo ferragostano, la festa medievale denominata "Alla tavola della principessa Costanza".
Alla manifestazione, che richiama ogni anno miglia di turisti desiderosi di ammirare i monumenti e le bellezze di una autentica città d’arte, il giovane fotografo Alberico Fausti ha dedicato prima una mostra ed ora questo libro che si avvale dei contributi di Elio Cantelmi, Giuseppe D’Amico e Carmine Tavarone (i testi sono stati tradotti in inglese da Carla Langone).
"Nella festa medievale - scrive Tavarone - in ossequio ai tempi mutati c’e’ n fotografo con in suoi obiettivi. Ruba segni eclissati, spigola profili e sguardi, adocchia oggetti in ombra, fruga in tutto ciò che non brilla l’occhio comune, irretito nelle smaglianti magie dello spettacolo. Sul piano inclinato dove tutto scorre secondo i canoni di una regia impeccabile, Alberico Fausti, apre i fori, gli spiragli, tesse la trama di un mondo proprio, a partire da quelle imponderabili quidditas che si muovono nel suggestivo caleidoscopio della potente macchina dello spettacolo".
Alberico Fausti è nato e vive a Polla dove esercita la professione di fotografo e dirige un accorsato studio di posa. Fotografo di terza generazione (è figlio e nipote d’arte), ha al suo attivo numerose mostre in Campania, Basilicata e Calabria. Di particolare rilievo la mostra dedicata alla festa medievale Alla tavola della principessa Costanza, da cui sono tratte le foto del libro, e quella denominata Stemmi e portali dell’Antico Diano.