Andrea Ferrucci. Marmi gentili tra la Toscana e Napoli

La prima monografia esauriente su Andrea Ferrucci. Buona parte delle informazioni che si collegano allo scultore, membro di una numerosa famiglia di marmorai di Fiesole, derivano dalla biografia di Giorgio Vasari: l'apprendistato, il perfezionamento presso lo scultore Michele Maini (Marini), l'avvio della carriera con i lavori a Imola, il successivo passaggio a Napoli; il ritorno in Toscana con importanti committenze per le Cattedrali di Pistoia e Fiesole, per la chiesa di San Girolamo della stessa città, per il Duomo di Firenze; le sculture inviate a Volterra e più lontano, in Ungheria, per il re e per il cardinale di Strigonia. Di Andrea Ferrucci (o Andrea da Fiesole, come preferì chiamarlo), il Vasari apprezzava in particolare l'abilità nella lavorazione e la tecnica raffinata acquisita grazie alla "mano resoluta e veloce", che ben si evidenzia nell'attività napoletana. L'esame sistematico delle opere realizzate in città, insieme alle notizie inedite emerse dalle carte d'archivio, permette di riconsiderare nella scultura del Meridione il rapporto costante con la Toscana; mentre la ricostruzione dei rapporti con i committenti propone informazioni originali sulla storia del gusto e della committenza nella capitale vicereale rivelando interessi e preferenze, in fatto di scultura, di personalità centrali quali il viceré Gonzalo de Córdoba. 272 pagine 270 immagini b/n dimensioni 25x28 cm confezione brossura