De Bello Aziendalo - Mario Andrea Sarasso (Liber secunsus Procurationis Schola Excelsa)
di
- Anno Edizione:
- 2024
- Collana/Rivista:
- PROCURATIONIS SCHOLA EXCELSA (PSE)
- Casa Editrice:
- Arbor Sapientiae Editore - Roma
- Argomento:
- Filologia e tradizione dei testi
- ISBN:
- 979-12-81427-52-5
Descrizione:
Un gruppo organizzato economico, quale una azienda o
qualsiasi gruppo sociale o istituzione, non è un luogo
di riposo. È un’arena. Certo, senza polvere, sangue e
urla degli spettatori, ma sempre un’arena, con tanto di
umiliazioni ed espulsioni, pollici versi, derisioni, acclamazioni,
corone di alloro, carri trionfali o strangolamenti in galera. Gli
ingenui che a loro discolpa possono produrre l’educazione ricevuta
basata su una letteratura e una narrazione che li ha eticamente disorientati,
ritengono che la guerra aziendale sia solo una guerra contro
la concorrenza, contro i limiti tecnologici e organizzativi. E, in effetti,
tutta la letteratura del management è finalizzata sul come condurre bene
i propri eserciti per portare guerra sul mercato contro la concorrenza,
diminuire i costi, aumentare la produttività , aprire nuovi mercati,
progettare nuovi prodotti, introdurre nuove tecnologie, gestire i mezzi
finanziari, manipolare gli strumenti societari, eludere le tasse. Questi
compiti per gli uomini di potere non sono che strumenti per il raggiungimento
del loro fine: il potere, lo status sociale, la ricchezza. Andando
a rileggere attentamente il lascito letterario di Giulio Cesare, le sue biografie
antiche e moderne, si vede come questo personaggio immortale,
simbolo del potere e della romanità , abbia utilizzato la guerra gallica
per acquisire meriti bellici al solo fine di ottenere il potere in Roma.
Una guerra che se l’è andata a cercare proprio per questa finalità . Meriti
poi non riconosciuti, tanto da doverli ottenere con la guerra civile contro
Pompeo. Perché la guerra più importante non è quella da condurre
da generale gestendo i dipendenti per le vittorie dell’azienda; è quella
da condurre per diventare generale. E poi generale sempre con più
stellette, a capo di sempre più numerosi eserciti. Mai dimenticando che
in azienda, con le regole civili che impediscono l’uso della violenza, il
potere non si ottiene, ma viene concesso. E per questo è necessario
studiare, entrare nei meccanismi delle lotte, analizzare e dedurre. Sempre
con l’aiuto, o perlomeno senza la contrarietà , della Dea Fortuna.
Il De bello aziendalo è il secondo
volume della Procurationis Schola
Excelsa, una proposta di scuola
“latina†che si contrappone alla
consolidata internazionale scuola
“anglosassone†in materia di management.
Non solo. Si contrappone anche
a un’ipocrita narrazione perbenista del
management aziendale, impregnato di
regole etiche e di modelli virtuosi per
la gestione delle risorse. Una letteratura
anglosassone che spazia dai testi profondamente
professionali delle prestigiose
università statunitensi al ciarpame di improvvisati
guru da bancarella delle stazioni
ferroviarie. Tutti focalizzati sul come
gestire “eticamente†i dipendenti. Nessuno
focalizzato (nemmeno un accenno…)
sul come si raggiunge quel ruolo che gestisce
i dipendenti. Una proposta che ha
l’obiettivo di sgretolare i luoghi comuni
e il pensiero omologato del liberismo