SCRITTI DI STORIA VELITERNA Convegno, Velletri 16 dicembre 2023

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    Descrizione:

    Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di studio svoltasi a Velletri il 16 dicembre 2023 con l'obiettivo di mettere a fuoco alcuni aspetti salienti della storia della cittĂ  posta alle pendici meridionali dei Colli Albani e del suo circondario. Ne emerge un quadro che ripercorre dall'etĂ  tardo-repubblicana all'Ottocento pagine meno approfondite in sede storiografica o, se giĂ  note, arriva ad offrirne nuove prospettive di ricerca, spesso capaci di mettere in discussione acquisizioni nel tempo acriticamente consolidatesi.
    Con i contributi di Vladimyr Martelli, Paolo Garofalo, Jacopo Navacci, Giampiero Brunelli, Clemente Ciammaruconi, Franco Lazzari, Edoardo Leoni, Monica Calzolari


    Formato cm. 15Ă—23 - Pagine 184
    ISBN 9791281673069

    Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di studio svoltasi a Velletri il 16 dicembre 2023 con l'obiettivo di mettere a fuoco
    alcuni aspetti salienti della storia della cittĂ  posta alle pendici meridionali dei Colli Albani e del suo circondario. Ne emerge
    un quadro che ripercorre dall'etĂ  tardo-repubblicana all'Ottocento pagine meno approfondite in sede storiografica o, se
    giĂ  note, arriva ad offrirne nuove prospettive di ricerca, spesso capaci di mettere in discussione acquisizioni nel tempo acriticamente
    consolidatesi. Alle pagine che Vladimyr Martelli dedica a introdurre la pubblicazione (Premessa, pp. 9-12), segue
    uno studio di Paolo Garofalo nel quale viene avanzata l'ipotesi di una localizzazione della villa iuxta Velitras degli avi di Augusto
    nel territorio municipale di Ulubrae, presso l'odierna Doganella di Ninfa, a favore della quale si presta anche la lettura di
    alcune testimonianze epigrafiche rivenute in loco (Ulubrae, Augusto e l'avito suburbano iuxta Velitras, pp. 13-30). Nel suo
    contributo, una rilettura delle fonti medievali offre a Jacopo Navacci l'opportunitĂ  di ubicare con buone probabilitĂ 
    nell'area di Torrecchia Nuova il cosiddetto castrum Vetus, insediamento fortificato risalente al X secolo (Da Pometia a
    Castrum vetus: storia di uno stesso sito?, pp. 31-41). Al centro del successivo intervento di Giampiero Brunelli sono le vicende
    relative alle compagnie di milizie non professionali di Velletri tra la metĂ  del XVI e il XVII secolo, di cui l'autore esamina la
    precoce costituzione, la regolamentazione e le gerarchie, evidenziandone le molteplici peculiaritĂ  determinate da specifiche
    dinamiche sociali (La milizia di Velletri nella prima etĂ  moderna, pp. 43-65). A partire dall'inedita documentazione che
    ricostruisce le traversie sei-settecentesche legate al sepolcro di un'altrimenti ignota beata Maria Guilla, nel suo studio Clemente
    Ciammaruconi riflette sull'affermarsi in EtĂ  medievale del culto dei santi patroni Clemente, Eleuterio, Ponziano e
    Geraldo quale specchio di ben definite fasi della storia civico-religiosa veliterna (Il sepolcro della beata Maria Guilla e il culto
    patronale di san Geraldo a Velletri tra Medioevo ed etĂ  moderna, pp. 67-105). Da parte sua, Franco Lazzari rivolge la propria
    attenzione al processo intentato nel 1719 nei confronti di alcuni cittadini – tra i quali spicca la figura di Silvestro Legni – a
    causa delle loro idee atomiste: a dispetto della grande risonanza avuta all'epoca, si tratta di una pagina oggi poco conosciuta,
    che se da un lato rimanda al vano tentativo da parte delle autoritĂ  ecclesiastiche del luogo di reprimere la circolazione di
    un nuovo modo di pensare, dall'altro ne testimonia la penetrazione anche a Velletri (Ateismo e inquisizione a Velletri agli inizi
    del Settecento, pp. 107-121). A seguire, in un lavoro ricco di dati, Edoardo Leoni esamina la crescita demografica (+48%)
    che la cittĂ  conobbe nella prima metĂ  dell'Ottocento in ragione dell'intenso fenomeno migratorio determinato dal suo
    significativo sviluppo economico (Popolazione e immigrazione a Velletri nella prima metĂ  del XIX secolo, pp. 123-140). Conclude
    il volume un saggio di Monica Calzolari, in cui è indagata, sotto un'ottica locale, l'esplosione tra l'emergente ceto borghese
    di quella “fame di teatro” che nello Stato pontificio della Restaurazione si cercò di assecondare favorendo un uso
    ricreativo del tempo libero; l'autrice ne segue le tracce archivistiche, ricostruendo l'attivitĂ  delle accademie filarmonica e
    filodrammatica veliterne in quegli anni, nonché il primo affacciarsi in città dell'imprenditoria teatrale (Fame di teatro: luoghi
    e protagonisti dello spettacolo a Velletri nell'Ottocento, pp. 141-164).