Archi trionfali di Roma. Incisioni seicentesche degli archi di trionfo e dei loro bassorilievi - Giovan Pietro Bellori (AR 69)

di Maria Elisa Garcia Barraco

invia la pagina per emailcondividi su Facebookcondividi su Twitter
  • Prezzo: € 35.00
    Aggiungi Carrello

    Descrizione:

    F.to in 4° oblungo, 100 pp. su carta avoriata.

    Indice:
    Presentazione 
    Giovan Pietro Bellori - Biografia 

    Archi trionfali di Roma
    Le incisioni
    Introduzione
    I.Arco di Tito sulla Via Sacra
    II.Arco di Settimio Severo nel Foro Romano
    III.Numismatica severiana
    IV.Arco di Settimio Severo nel Foro Boario
    V. Iscrizioni trionfali severiane
    VI.Arco di Druso e Gallieno
    VII.Arco di Traiano e Costantino
    Fregi traianei
    Tondi traianei
    Fregi di Costantino
    VIII.Arco di Marco Aurelio in Campo Marzio
    IX. Archi non più esistenti raffigurati sulle monete romane


    Una raccolta di tavole, dedicata agli archi trionfali di Roma, di eccezionale valore disegnata da Giovan Pietro Bellori e pubblicata
    a Roma nel 1690 per celebrare le magnificenze dei bassorilievi marmorei dei trionfi romani. L’autore riproduce le
    evidenze degli archi trionfali ancora esistenti nel Seicento e le testimonianze iconografiche numismatiche di quelli ormai
    scomparsi. Le gesta e l’eleganza dei movimenti delle immagini scolpite riportano a quel canone aureo che tanto stimolò
    e ispirò tutta l’arte rinascimentale e neoclassica. Non solo una raccolta di bellissime immagini per i lettori e gli eruditi, ma anche uno
    strumento di conoscenza per gli addetti ai lavori e per gli artisti che dovevano inserire in modo corretto all’interno dei loro dipinti
    riferimenti ai monumenti antichi di Roma, senza averli mai visti dal vivo. Ancora oggi questi disegni sono ricercati e ammirati, al punto
    da essere ritenuti più istruttivi per lo studio del monumento delle stesse fotografie.

    Giovan Pietro Bellori (Roma, 1613 – Roma, 1696) il massimo storico dell’arte del Seicento italiano, nella sua lunga e versatile
    attività erudita, fu anche un grande studioso delle antichità di cui ne divenne, dal 1670 al 1694, “Commissario”
    per lo Stato Pontificio. Il suo compito, già rivestito da Raffaello sotto Leone X, fu quello di vigilare sulla dispersione
    del patrimonio artistico romano, sugli scavi e sui rinvenimenti, concedendo o meno licenze. Bellori si impegnò, spesso
    insieme a Pier Santi Bartoli, in una straordinaria opera di documentazione e pubblicazione dei monumenti della Roma antica
    e a lui si deve la prima edizione dei frammenti allora noti della Forma Urbis Severiana, dopo più di cento anni dal loro ritrovamento.
    Lavori per noi oggi preziosi perché preservano testimonianza su informazioni e reperti andati perduti nei secoli successivi.