Homo faber e civiltà - Carlo Ruta

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    Descrizione:


    Homo faber e civiltà
    di Carlo Ruta, 2023, Edizioni di Storia

    La vicenda tecnologica, materiale quindi e razionale, che si colloca agli esordi e nelle prime fasi della storia umana, da ogni prospettiva territoriale e temporale, presenta allo studio, oltre che dati e punti fermi identificabili, grumi profondi in cui il buio, malgrado i travagli e i progressi della ricerca sul campo, rischia di rimanere l’elemento più caratterizzante. Con questo ragionamento storico, che impone strumenti metodologici mirati, pensati anche ad hoc, l’indagine viene portata proprio in quelle zone d’ombra con l’obiettivo di definire un quadro di relazioni, sulla scorta di dati materiali, fatti deducibili e altri elementi. Si seguono in particolare delle piste, alla scoperta delle interazioni e delle connessioni causali, spesso sfuggenti, che in quegli estesi orizzonti cronologici, concettualizzati in buona misura come protostoria, corrono tra le tensioni tecnologiche e ingegneristiche, i profili e i ruoli dei materiali lavorati, il quadro mutevole dei bisogni e, infine, i sostrati della razionalità.
    Si focalizzano relazioni appunto, che si esprimono a vari livelli, sul filo anche di un paradosso che è solo apparente. Sono quelle estremamente complesse e mediate che corrono, ad esempio, tra l’introduzione del rame lavorato, la cantieristica nautica e la formazione storica delle città. Sono quelle che si possono avvertire inoltre tra la tecnologia del legno tagliato, assemblato e calafatato delle navi e della nascita della scrittura come prodotto anch’esso tecnologico, in cui l’elemento simbolico converge con la materialità del segno inciso e dipinto. In questo quadro di relazioni appaiono allora ricomponibili alcune funzioni fondamentali, a partire dall’industria del rame lavorato, in grado di intercettare una marea estesa di bisogni, strumentali e costruttivi. Non emerge in realtà il processo transitorio che aprire alle rivoluzioni del bronzo e del ferro nel mondo antico ma la fase istitutiva di un paradigma tecnologico millenario, capace di interagire con l’homo faber che va formandosi e di fornire, sul paino strumentale, le condizioni di base per liberare l’esperienza manuale, inventiva e costruttiva, del legno e della pietra in primo luogo, dai confini rigidamente segnati della preistoria.