Asturi futurista - Salvatore Guida

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    Eidos Longobardi
    Castellamare di Stabia, 2021; br., pp., 36 ill. 78 ill. col., cm 21x21.




    Grazie alla ricostruzione fatta da Salvatore Guida, nipote del maestro Antonio Asturi, sulla scorta di documenti inediti scopriamo un aspetto dell’artista sinora rimasto nell’ombra e possiamo ripercorrere i tempi di quella che dopo qualche anno egli, forse troppo riduttivamente, avrebbe definito la sua “sbandata” futurista. Molti critici e storici dell’arte hanno sorvolato sull’influenza che l’artista subì durante il secondo periodo del futurismo dai padri fondatori. Antonio Asturi conobbe e ritrasse i suoi più autorevoli esponenti; Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Giovanni Papini, Fortunato Depero, Massimo Campigli, Emilio Notte. All’età di 18 anni il nostro artista visse a Trieste da militare, qui incontrò una pittura così diversa dalla sua, da esserne rapito. Trieste negli anni ’20 come Parigi e Milano diventa una capitale del futurismo e Asturi iniziò ad ammirare la pittura dei vari Marchigh, Carmelich e Spazzapan. Nelle sue prime opere futuriste del pittore di Vico Equense si ritrovano molte tecniche e stili dei futuristi trentini conosciuti durante gli anni vissuti in terra giuliana. Asturi dal 1925 visse prevalentemente a Roma ospite di Ernesto Guerrieri suo scopritore e mecenate che intuito il talento e la bravura del pittore lo introdusse nei più autorevoli circoli culturali della capitale.
    Già nel 1928 sul giornale “profamilia” si scriveva delle tendenze futuriste di Asturi (come ci riporta l’autore) pur mantenendo la propria vocazione impressionista. Sono degli anni ’30 alcuni disegni e 2 autoritratti di chiara matrice futurista. si arriva nel 1935 agli incontri con i fondatori del movimento ossia il ritratto che Asturi eseguì a Marinetti al circolo adriatico di Roma. Qui fu chiesto ad Asturi di aderire al movimento, ma il maestro non rispose anzi iniziò ad interessarsi alle tematiche futuriste in tutti i suoi aspetti, conobbe altri pittori con cui si confrontava come Carlo Carrà, Emilio Notte e Fortunato Depero.