PUBLIO ELVIO PERTINACE imperatore romano 126-193 d.C. - Stephen Fox e Massimo Pomponi (ultima copia)
di
- Anno Edizione:
- 2010
- Casa Editrice:
- De Luca Edizioni d'Arte - Roma
- Argomento:
- Storia romana
Prezzo: € 70.00
Descrizione:
formato 24 x 30, cartonato con sovraccoperta, pp. 340, 140 col., 48 b/n
2010
Contrariamente a quanto avvenuto per altri, più celebri imperatori romani, i riflettori della fama non si sono particolarmente soffermati sulla figura di Publio Elvio Pertinace: il suo regno durò infatti appena ottantasette giorni. Eppure le vicende della vita di quest'uomo di umili origini (nato ad Alba Pompeia da un liberto divenuto agiato mercante), che abbandonò una placida carriera di insegnante per ascendere al sommo comando del più potente impero del mondo antico, sono una efficacissima cartina di tornasole per comprendere la storia stessa di Roma e delle sue lunghe guerre combattute lungo la linea sterminata dei suoi confini, nonché per conoscere il profilo delle figure che ne tennero le redini: dal malinconico Adriano al prudente Antonino Pio, dal 'filosofo' Marco Aurelio al dissennato successore di quest'ultimo, Commodo, fino allo scaltro Settimio Severo, l''africano'.
(Romano Del Valli)
2010
Contrariamente a quanto avvenuto per altri, più celebri imperatori romani, i riflettori della fama non si sono particolarmente soffermati sulla figura di Publio Elvio Pertinace: il suo regno durò infatti appena ottantasette giorni. Eppure le vicende della vita di quest'uomo di umili origini (nato ad Alba Pompeia da un liberto divenuto agiato mercante), che abbandonò una placida carriera di insegnante per ascendere al sommo comando del più potente impero del mondo antico, sono una efficacissima cartina di tornasole per comprendere la storia stessa di Roma e delle sue lunghe guerre combattute lungo la linea sterminata dei suoi confini, nonché per conoscere il profilo delle figure che ne tennero le redini: dal malinconico Adriano al prudente Antonino Pio, dal 'filosofo' Marco Aurelio al dissennato successore di quest'ultimo, Commodo, fino allo scaltro Settimio Severo, l''africano'.
(Romano Del Valli)