Pirro Ligorio. DELLE ANTICHITÀ DI ROMA: Circhi, Teatri, Anfiteatri e Paradossi (ediz. con indici dei nomi e dei luoghi) (AR, 25)

di Pirro Ligorio

invia la pagina per emailcondividi su Facebookcondividi su Twitter
  • Prezzo: € 25.00
    Aggiungi Carrello

    Descrizione:

    In 8°, bross. edit., 124 pp., ill.ni in b/n

    Questa breve ma vivace trattazione sulle antichità di Roma era stata concepita da Pirro Ligorio come pubblicazione preliminare (e nel testo si ravvisa l’intenzione) alla monumentale enciclopedia antiquaria (Antiquitates) che si accingeva da tempo a compilare, ma che non fu mai data alle stampe. Agile, discorsivo e pervaso da vis polemica umanistica, il testo consente di comprendere il metodo del celebre antiquario napoletano, che fra i primi unì le testimonianze letterarie a riscontri sul terreno e a fonti archeologiche e numismatiche. Il trattato è costituito da due sezioni: una prima parte dedicata all'individuazione dei circhi e dei teatri antichi di Roma ed una seconda dedicata ai Paradossi, ovvero le confutazioni che l’Autore oppone alle ipotesi di altri studiosi sull'identificazione di determinati siti e monumenti antichi. Seguendo la scia di Biondo Flavio e di altri umanisti antiquari del XVI secolo Pirro Ligorio si cimenta nella descrizione di Roma antica guidato dai cataloghi regionari di Publio Vittore e Sesto Rufo (IV sec.), di cui Ligorio afferma di possedere esemplari manoscritti, e dai testi di Cassiodoro (V sec.), per lui fonti di prim’ordine; ma non solo: con spirito archeologico, costantemente segnala rovine ancora visibili alla sua epoca e ne indica le esatte coordinate topografiche, per noi essenziali perhè oggi non più visibili.

    PIRRO LIGORIO (Napoli 1513 - Ferrara 1583) giunse a Roma nel 1534, dove iniziò la sua attività come artista decorando a monocromo le facciate di palazzi. Nel 1548 divenne membro dell’Accademia dei Virtuosi del Pantheon e l’anno seguente direttore degli scavi di Villa Adriana a Tivoli. Progettò la celebre Villa d’Este per il cardinale Ippolito e divenne un affermato architetto, pittore e antiquario. Dal 1564 al 1568 successe a Michelangelo nella Fabbrica di San Pietro, ma dopo alcuni contrasti e uno scandalo per furto di antichità, da cui comunque uscì innocente, andò via da Roma e si trasferì a Ferrara con la famiglia. Qui ricoprì il ruolo di antiquario del duca Alfonso II d’Este e progettò a tomba di Ludovico Ariosto. Le sue qualità di umanista si ravvisano soprattutto nei suoi scritti, dei quali in vita riuscì a pubblicare pochissimo, ma di cui si conserva un’immensa quantità di documenazione a Roma, Parigi, Torino e Oxford. La Commissione Nazionale delle Opere di Pirro Ligorio, autorizzata dal DPR/1989, si sta occupando della pubblicazione dei codici manoscritti delle Antichità e dell’Enciclopedia del mondo antico articolata in 24 volumi.