La collezione Astarita nel Museo Gregoriano Etrusco. Ceramica attica bilingue a figure rosse e vernice nera (Vasi antichi dipinti del Vaticano, 3. II, 2) - 2 voll.

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  • Prezzo: € 200.00
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    Descrizione:


    Rilegatura: brossura
    Lingua: Italiano
    (2 volumi non vendibili separatamente)
    Numero di pagine: 560 (catalogo) + 272 (tavole)
    Formato: 24,5 x 32 cm
    Illustrazioni: 5 b/n + 96 disegni (cat.) e 437 b/n e a colori (t.f.t.) 

    Giulia Rocco, con Jasper Gaunt, Mario Iozzo e Aaron J. Paul




    «L’esemplare Astarita appare il più riuscito tra quelli attribuiti al Pittore di Mario, per la raffinata esecuzione dei dettagli dell’anatomia e del panneggio e per la capacità di calibrare la posizione orizzontale del simposiasta disteso sulla kline…».
    Giulia Rocco

    Catalogo scientifico, disponibile esclusivamente in italiano, che illustra per la prima volta la produzione ceramica attica a figure rosse e vernice nera, composta da 424 vasi e frammenti, una delle sezioni più corpose della collezione che il Commendator Mario Astarita donò a Papa Paolo VI nel 1967.
    L’inedita classificazione qui proposta è il risultato di una lunga e complessa ricerca storico-archivistica, che ha permesso la classificazione e lo studio iconografico, nonché l’attribuzione di oltre la metà dei frammenti e alcune fondamentali ricomposizioni con esemplari conservati in diversi musei del mondo, tra cui il Louvre di Parigi e l’Antikensammlung di Berlino.
    I reperti attribuiti sono classificati per pittori, classi e gruppi, mentre quelli non attribuiti sono catalogati per forme. Le schede critiche offrono puntuali descrizioni dei temi iconografici e dei motivi decorativi, analisi dei materiali usati, della struttura e dello stato di conservazione, pertinenze, ipotesi di attribuzione, nonché un approfondito apparato bibliografico.
    Segue lo schema delle concordanze tra le diverse catalogazioni dei vasi e dei frammenti.
    Di particolare pregio le tavole, raccolte in un volume a parte, che illustrano nel dettaglio i 424 reperti studiati, attraverso fotoricomposizioni, disegni e rielaborazioni grafiche.