COLLEZIONE SABETTA Costantinus-Licinius (313-337 d.C.) Chiara Marveggio
di
- Anno Edizione:
- 2014
- Argomento:
- Numismatica e storia delle monete antiche
- ISBN:
- 978-88-87235-78-4
Descrizione:
rilegato cartonato, 336 pp. con ill.
21 x 30 cm
63 tavole a coll.
(Coll. MINEIA NOMISMATA, 1)
Luigi Sabetta era nato a Ragusa, in Dalmazia, il 14 dicembre 1911. Terminati gli studi, iniziò una brillante carriera diplomatica proseguita fino al pensionamento avvenuto nel 1977. La numismatica fu una sua grande passione. Si dedicò in particolare alla monetazione del periodo costantiniano scrivendo diversi articoli di aggiornamento del Roman Imperial Coinage (RIC) e raccogliendo una ricca e variegata serie di follis dello stesso periodo. Tre anni dopo la morte di Sabetta, avvenuta nel 1989, questa collezione è stata ceduta dalla famiglia alle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Comune di Milano. Il catalogo che qui presentiamo è il coronamento di tutta una vita dedicata non solo al collezionismo fine a se stesso ma anche allo studio e alla valorizzazione di quanto raccolto.
Sono illustrati e classificati i 1701 follis cosiddetti ridotti del periodo costantiniano rientranti nel settimo volume del RIC che copre il periodo dal 313 al 337. Questo volume del RIC, uscito nel 1966 e firmato da Patrick M. Bruun, è stato un fondamentale punto di svolta negli studi poiché ha riordinato una enorme mole di materiale dando una nuova base di partenza per ulteriori scoperte. Il RIC è organizzato per zecche e non per autorità emittente. All’epoca infatti erano attive moltissime officine monetarie da Londra, a nord, per arrivare fino ad Alessandria in Egitto passando per Treviri, Lione, Aquileia, ecc. Ogni zecca contrassegnava le monete con la propria sigla che cambiava di periodo in periodo, ogni uno o due anni circa. Tutte insieme battevano enormi quantità di moneta sulla base di istruzioni comuni impartite dalle autorità di governo. Per di più ogni zecca era suddivisa per officine e ognuna di queste marcava le monete prodotte, solitamente con una lettera dell’alfabeto: A, B, C ecc. Il RIC ha schedato e ordinato cronologicamente tutte le emissioni di ciascuna zecca fornendo una struttura di estrema utilità che tuttavia necessita, dopo tanti anni, di aggiornamenti e rettifiche.
Ne aveva sentito l’esigenza già Luigi Sabetta che aveva iniziato una serie di articoli pubblicati sulla «Rivista Italiana di Numismatica» volti a rendere note monete mancanti al RIC e lo sottolinea Chiara Marveggio, l’autrice di questo catalogo, nella sua introduzione. Infatti questo lavoro non è soltanto un asettico elenco delle monete selezionate da Sabetta ma è anche l’occasione per puntualizzare e rettificare alcune scelte fatte nel RIC.
L’autrice ha fatto notare errori e incongruenze nel piano del RIC VII pur considerandolo tuttora, e per molti anni a venire, fondamentale e insostituibile. Per esempio, si discute della corona d’alloro che per le zecche di Roma e Antiochia viene interpretata come simbolo di zecca mentre per Cyzicus e Nicomedia è indicata come semplice raffigurazione. Si discute poi di insegne legionarie, raffigurazioni di prigionieri, simboli di zecca ecc., il tutto basandosi su alcuni esemplari della collezione Sabetta che sono illustrati, ingranditi, a fianco.
Il catalogo vero e proprio è strutturato non seguendo il RIC ma per imperatore o autorità. All’inizio sono elencate tutte le monete di Costantino seguendo l’ordine per zecca del RIC. Seguono le monete di Licinio I, quelle di Licinio II, poi quelle dei figli di Costantino, di Crispo ecc., per arrivare fino a quelle anonime a nome di Roma e Costantinopoli.
Gli esemplari sono tutti ottimamente riprodotti a colori in tavole finali.
Prendendo ancora spunto dalla collezione Sabetta, l’autrice ha riesaminato la questione relativa ai simboli che si possono trovare sul dorso della lupa nei rovesci dei follis dell’emissione con Urbs Roma. Alcune monete mancanti al RIC sono dettagliatamente studiate a parte.
Questo volume, editorialmente assai curato, con la copertina cartonata e le tavole a colori, diventerà un testo di riferimento per la monetazione del periodo e un ottimo ausilio per i collezionisti che vorranno saperne di più del complesso periodo costantiniano.