La città di Cecrope. Ricerche sulla politica edilizia cimoniana ad Atene - Riccardo Di Cesare - SATAA 11 - Esaurito

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    Edizione: 2015
     Pagine: 392
    ill. bn


    Descrizione

    SATAA 11

    Studi di Archeologia e di Topografia di Atene e dell’Attica



    L’inchiesta condotta in questo volume prende in esame un momento di risveglio e di crescita della storia ateniese e del suo volto monumentale: l’età di Cimone (ca. 478-461 a.C.), immediata precorritrice del più celebre ‘secolo’ di Pericle.

    Dopo che il sacco persiano nell’anno attico 480/79 ha profondamente scalfito il paesaggio urbano e il suo patrimonio monumentale, Cimone promuove una fervida attività edilizia che tocca i principali luoghi funzionali e simbolici della polis.

    Le opere cimoniane, intrise di contenuti politici, propongono un’immagine di Atene adeguata all’inedito scenario internazionale in cui la città, guidata dal figlio di Milziade nell’ambito della cosiddetta Lega delio-attica, assume una posizione leader.

    L’indagine esamina la base documentaria di ogni monumento e ne propone un’interpretazione storica, da cui emergono i tratti peculiari del programma edilizio, i risvolti finanziari e decisionali, il progetto politico, le affinità e le distanze con la città di Temistocle e quella di Pericle.

    Dall’Acropoli trasformata in spettacolo della rovina e museo della guerra, passando per il cuore storico di Atene elevato, con il rimpatrio delle ossa di Teseo, a baricentro del nascente ‘impero’, dall’Agora del Ceramico e dal cimitero di Stato dei caduti in guerra lungo un percorso eroico culminante nel ginnasio dell’Accademia, la città di Cimone, diventata anche una capitale dell’arte, assume una sua identità in bilico tra l’attualità e il passato.

    In un momento di duplice rifondazione (postbellica e per la sua nuova posizione egemoniale), la città chiama in causa le figure esemplari della sua tradizione. Teseo, campione nazionale, assurge al rango di eroe per tutti gli alleati; mentre l’antichità primordiale della polis è richiamata dalla figura di Cecrope, il primo re, autoctono figlio della Terra.

    Il titolo del libro si ispira a una delle poche voci letterarie contemporanee a Cimone, il poeta del suo circolo, Melanzio, che celebra in versi la bellezza della “piazza cecropia”, ornata in quegli anni di magnifiche pitture. La citazione è preziosa e metaforica e, per la sua originalità, può essere estesa a tutta la città di Cecrope, che nella dialettica tra rovina e ricostruzione riscopre, produce e reinventa la sua memoria storica.



    Riccardo Di Cesare (Teramo, 1976), già allievo della Scuola Archeologica Italiana di Atene e della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, è ricercatore e docente di Archeologia Classica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia. Membro, sin dalla sua costituzione, del gruppo di ricerca della Scuola Archeologica Italiana sulla topografia di Atene (SATAA 1), è autore di numerosi saggi su diversi aspetti della cultura materiale e figurativa del mondo antico. Ha scritto Interamna Praetuttianorum. Sculture romane e contesto e urbano (Bari 2010) ed è condirettore dello scavo archeologico dell’Università di Foggia nel Foro di Alba Fucens