Tre giganti a Casamari. L'abate Giovanni, Gioacchino da Fiore e Giraldo da Cosenza - Domenico Rotundo
di Domenico ROTUNDO
- Anno Edizione:
- 2014
- Argomento:
- Storia locale
- ISBN:
- 978-88-901569-3-9
Descrizione:
Lungo l'antico percorso viario pre-romano e romano: Verulae-Atina-Casinum, nel comune di Veroli(FR) sorge l'Abbazia di Casamari eretta sulle rovine della villa del console Caio Mario e voluta da San Bernardo di Chiaravalle.
Questo antico cenobio fu culla di civiltà e di fede e, dentro le sue mura nel suo scriptorium, nella sua biblioteca, l'Ordine dei Cistercensi produsse o ospitò storici, pensatori ed architetti di grande rilevanza culturale. Casamari fu e rimane un punto di riferimento per ogni sorta di studioso di scienze umane, di storia, di architettura e di alchimia. Per questo Domenico Rotundo apre una serie di nuove indagini relative a persona-lità del basso medioevo. In particolare apre lo studio con quel diplomatico Giovanni di Casamari, incaricato da papa Innocenzo III di risolvere il problema del Catarismo e del paganesimo nella Penisola Balcanica. Un altro pilastro della storia religiosa cistercense fu Gioacchino da Fiore, filotemplare e grande architetto, costruttore del S. Marco di Venezia. In questo contesto storico il Nostro segnala una miriade di notizie e dimostrazioni nuove che inducono a ricercare un collega-mento tra la Calabria, la Sicilia, il Lazio e la Toscana, il Veneto e la Lombardia sedi di edifici in stile romanico gotico cistercense. Il Lazio e la Calabria sono maggiormente studiate perché collegate da spostamenti di frati viaggiatori ed architetti che eressero anche l'Abbazia di Fossanova, oggi nel Comune di Priverno (LT) e sita lungo la vetusta strada della transumanza che collegava la Ciociaria di Campagna con quella di Marittima, a ridosso dell'Appia antica. Il costruttore dell'Abbazia di Fossanova fu Gerardo da Cosenza che costruì anche quella di San Galgano (SI), affiliata a Casamari: l'Abate Gerardo assistette in punto di morte il tem-plare Galgano che aveva conficcato la sua spada nella roccia di Monte Siepi a mò di croce, dopo il rientro dalla Terrasanta. Anche la Rotonda di Monte Siepi che ospita la spada-Croce fu ricostruita verosimilmente dall'Abate Gerardo. Questo libro di Rotundo svela novità assolute, apre le curiosità del lettore a indagini succes-sive, meraviglia gli addetti per le nuove intuizioni storiche riportate.