Jihad e stampa cattolica. Casi emblematici - Renato Paone

di Renato Paone

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    Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

    In 8°, bross. edit. con bandelle, 138 pp. b/n

    Booktrailer: http://www.youtube.com/watch?v=K8VKKcC1-BI&feature=youtu.be

    Indice:

    Introduzione

    CAPITOLO I. IL CONCETTO DI JIHAD
    1.1 I tre significati del jihad
    1.2 Il jihad del Corano
    1.3 Lo shahid, il martire musulmano

    CAPITOLO II. BREVE STORIA DEL JIHAD NEL FONDAMENTALISMO ISLAMICO
    2.1 L’Islam e l’Occidente a confronto
    2.2 Le radici del fondamentalismo islamico
    2.3 Il jihad nel radicalismo islamico
    2.4 La dottrina contemporanea sul jihad

    CAPITOLO III. IL JIHAD PERCEPITO DALLA STAMPA CATTOLICA
    3.1 La percezione sociale del jihad
    3.2 La percezione politica del jihad
    3.3 La percezione religiosa del jihad

    Conclusione
    Bibliografia
    Articoli
    Sitografia

    Tutti, pur in misura diversa, avvertono oggi che l’islam è in continuo fermento. La scossa prodotta nella coscienza di molti dagli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 è stata tremenda; quegli attentati non sono che una manifestazione - certamente la più terribile, ma non la più profonda - del turbamento che oggi agita l’islam in ogni parte del mondo. Ma di che cosa realmente si tratta? Mai in Italia si è scritto tanto sull’islam quanto in questi ultimi anni e, tuttavia, non è stato, e non è tutt’ora agevole, farsi un’idea precisa, sia pure elementare, di quanto stia avvenendo negli strati più profondi e più vitali del mondo islamico.
    Così oggi si pongono molti problemi: ci si chiede, per esempio, se l’islam sia una religione di pace oppure intenda promuovere la «guerra santa» contro l’Occidente per conquistarlo a sé; se ci sia un rapporto diretto tra islam e terrorismo; se l’islam possa accettare il sistema democratico e quindi intenda integrarsi nei Paesi occidentali, almeno per quanto riguarda coloro che emigrano in Occidente e intendono stabilirsi in esso. Ci si chiede, inoltre, se bisogna accogliere gli immigrati musulmani in Italia con larghezza e favorendone l’insediamento nel nostro Paese, anche sotto il profilo religioso, permettendo, e anche sostenendo, la costruzione di moschee e di madrasa (centri islamici), oppure se l’ingresso di islamici in Italia vada drasticamente limitato, a motivo del fatto che essi, come sostenuto da gran parte della stampa cattolica e da alcune comunità islamiche appartenenti all’ala radicale, non possono né vogliono integrarsi nella società italiana, ma intendono vivere in Italia come gruppo separato con leggi proprie, godendo però dei vantaggi che potrà loro apportare un’Intesa con lo Stato italiano; un’Intesa da essi richiesta e che non è stata possibile finora porre in atto per la difficoltà che hanno i diversi, e opposti, organismi islamici presenti in Italia ad accordarsi per costituire una rappresentanza unitaria.
    A questi interrogativi sono state date risposte non solo diverse, ma contraddittorie. Così il lettore della stampa quotidiana o delle riviste specialistiche viene frastornato dalla diversità e contraddittorietà dei giudizi e delle opinioni che legge e, conseguentemente, non sa che cosa pensare. Con quanto verrà esposto non si pretenderà di dire la parola definitiva su questi problemi, ma soltanto di analizzare una parte di quanto è stato detto sull’islam, e in particolaresull’elemento che più di tutti, nell’arco dell’ultimo trentennio, ha incuriosito, condizionato e scandalizzato il mondo occidentale, ovvero il jihad, e come questo sia stato percepito dal giornalismo cattolico.