San Bartolomeo dalle Eolie alle Ande - Thérèse Bouysse - Cassagne (Serie archeologica-etnografica, n° 3)

di Maria Grazia Corsini

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  • Prezzo: € 42.00
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    Descrizione:

    Serie archeologica-etnografica. n. 3 Palermo, 1999 Mm. 245X 170; pagine 102, con 89 figure nel testo.

    "San Bartolomeo dalle Eolie alle Ande" di Vittorio Giustolisi e Thérèse Bouysse- Cassagne La diffusione del culto di San Bartolomeo in Perù e in Bolivia, in seguito alla conquista spagnola, e il tentativo compiuto dal clero cattolico di assimilarlo a quello delle divinità andine, prendevano spunto dalla tradizione della permanenza e della morte di San Bartolomeo in India, terra con cui venne scambiato il nuovo mondo al momento della scoperta. Il processo religioso che si determinò e le relative dinamiche, oggetto del saggio di Thérèse Bouysse Cassagne che qui presentiamo, mettono in evidenza le situazioni culturali del confronto. Fornendo un'interpretazione decisamente diversa rispetto alle letture precedenti, l'autrice riconosce nel presunto mito andino preispanico una proiezione delle credenze cristiane. Per quanto attiene alcuni attributi dell' Apostolo, promossi in tale processo, sembra in effetti che essi siano stati prevalentemente attinti dalla sfera di culto liparese. Ma vi sono due nuovi aspetti che emergono e si riferiscono ad una più ampia tradizione: la stretta relazione di S. Bartolomeo con l'acqua e col fuoco . Tali importanti connessioni divengono chiave di lettura preziosa per la ricerca dei precedenti pagani di San Bartolomeo e conducono, in tal senso, ad una svolta decisiva. Con la storia del dio andino Tunupa si conclude in realtà una lunga traiettoria mitica, che noi riteniamo sia iniziata nella valle del Nilo. Stupefacente è constatare come l'impronta egizia, a cui sembra attingere il culto dell' Apostolo, si rifletta nella divinità andina antagonista, ma anche doppione, del benefico Viracocha. Il destino, i simboli e il carattere di Tunupa, ma sopratutto il significato di fondo che egli personifica, sono infatti straordinariamente simili a quelli appartenuti originariamente all'inscindibile coppia Osiride-Seth. Per tali suggestioni siamo stati indotti ad approfondire, in un testo introduttivo, quanto sull'argomento avevamo scritto in precedenza. Così facendo abbiamo tracciato una "preistoria" del mito di San Bartolomeo, i cui significati fondamentali, qualora fossero stati intuiti ed attivati in tutta la loro potenzialità, avrebbero senz'altro permesso una maggiore presa sulla religiosità andina. Ciò però non avvenne, dato che la propagazione del culto dell' Apostolo, così come quella parallela del culto di San Tommaso, anch'egli martirizzato in India, venne condotta sulla base di una presunta contiguità geografica tra l'America e l'Asia e in virtù di altre superficiali coincidenze riscontrate nelle tradizioni religiose locali, che i gesuiti, i principali diffusori del culto dei due apostoli, seppero prontamente sfruttare. Vittorio Giustolisi