I beni musicali di Roma e del Lazio - Istituto di Bibliografia Musicale - Roma - Regione Lazio - IBIMUS

di Stefania Cicco

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  • Prezzo: € 40.00
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    Descrizione:

    F.to 17x24, Brossura filo refe, pp. 480




    La riflessione sul concetto di “bene musicale” e la necessità di valorizzare e tutelare il vasto patrimonio di oggetti collegati alle attività musicali di ogni tempo risalgono alla prima metà del XIX secolo con la nascita della storiografia correlata all’arte dei suoni. Più recentemente, negli anni ’60, essi sono diventati parte della coscienza collettiva delle istituzioni culturali, con la nascita delle società musicologiche e con lo sviluppo degli studi musicali in tutto il mondo. Il Lazio è la regione che conserva il patrimonio più cospicuo di beni musicali, dove, per bene musicale intendiamo non solo gli strumenti musicali in sé, ma anche i materiali manoscritti e a stampa usati per l’esecuzione musicale, i codici liturgici di ogni epoca e i dischi e gli audiovisivi in genere. Compito di questo volume, “I beni musicali di Roma e del Lazio”, è proprio quello di ripercorrere l’immenso patrimonio custodito nelle biblioteche e negli archivi di tutta la realtà territoriale del Lazio, con lo scopo di offrire allo studioso così come allo studente o al bibliotecario, un manuale di consultazione aggiornato e dettagliato di tutta la mappa dei fondi musicali della regione. Proprio per questo, per dare al lettore la possibilità di ricostruire il percorso e il ruolo rivestito dalla tradizione musicale nella formazione della identità artistica e culturale della regione, l’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio ha contribuito alla stesura e alla pubblicazione del volume. L’iniziativa è in linea con i programmi che la Regione Lazio – Assessorato alle Politiche Culturali ha intrapreso da ormai diversi anni per favorire il censimento, la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, con particolare attenzione sia alle tradizioni folk loriche e popolari, sia alla musica colta. In ciascuna delle schede relativa ai duecento luoghi di conservazione censiti sono indicati i seguenti dati: - un numero progressivo di riferimento a cui rinvia ogni collegamento interno al volume (compreso l’indice dei nomi); - la denominazione dell’istituzione; - l’indirizzo completo con recapiti telefonici, mail e siti web; - la sigla RISM - l’ente di appartenenza; - l’anno di fondazione; - i giorni e gli orari di accesso e i servizi offerti; - la specificazione dei beni bibliografico-musicali conservati; - gli autori rappresentati; - le notizie storiche sulle istituzioni; - la bibliografia. La struttura, l’organizzazione interna dei dati, la classificazione alfabetica per nome di località, gli indici onomastici, la ricca bibliografia e la grafica interessante rendono l’intero repertorio estremamente utile e facilmente consultabile.