Mariano Guardabassi studioso ed archeologo - Bollettino per i beni culturali dell'Umbria Anno III - Numero 6 - Quaderno 2 -- ISSN 1974-3637

di Paola Mercurelli Salari

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    Descrizione:

    Rivista semestrale di divulgazione scientifica
    Formato cm. 24x28 pagine 168 a colori copertina a colori

    Europa euro 30,00- Estero euro 50,00


    Contributi La collezione Guardabassi a Perugia Cristina Salimbene Scarabei etruschi della collezione Guardabassi nel Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria - Paolo Vitellozzi Mariano Guardabassi e l’Archivio di famiglia presso l’Archivio di Sato di Perugia - Paola Monacchia Bibliografia Presentazione Questo sesto numero del Bollettino per i beni culturali dell’Umbria, giunto al terzo anno di attività si presenta come secondo quaderno, interamente dedicato alla figura di Mariano Guardabassi archeologo e ai documenti della famiglia Guardabassi. Propone riflessioni puntuali suscitate dalla recente mostra Mira et magica, e presenta studi sulla collezione Guardabassi (con una appendice documentaria relativa agli acquisti) e sull’archivio di famiglia, oltre ad una approfondita bibliografia. Appendice che prima di tutto dimostra come Mariano Guardabassi sia figura che non cessa di suscitare interesse. Nato a Perugia il 25 marzo 1823, dopo gli studi fu indirizzato dal padre all’amministrazione dei beni di famiglia. Frequentò a Meleto, nell’Aretino, l’istituto di agraria ed in particolare i corsi di Cosimo Ridolfi. Tuttavia ben presto, incoraggiato da Giovanni Sanguinetti, che era succeduto a Tommaso Minardi nella direzione dell’Accademia perugina di belle arti, si dedica allo studio del disegno e della pittura. Anticipa insomma, dall’agraria all’arte, lo stesso itinerario di Francesco Santi. Nel 1850, attratto dai nazareni, si trasferisce a Roma. Mostra la sua perizia, subito premiata, nei ritratti, nei paesaggi come pure nelle nature morte. Con l’esercizio della pittura, cresce parallelamente in lui l’interesse per la ricerca archeologica, grazie anche al gesuita Giuseppe Marchi, responsabile delle raccolte del Museo Kircheriano. Il 14 giugno 1859, all’insurrezione contro il legato pontificio e con il governo provvisorio presieduto dal padre, Mariano Guardabassi torna a Perugia. Evita le stragi riparando in Toscana. Rientra a Perugia un anno dopo con l’annessione dell’Umbria al Regno di Sardegna. Dopo il suo ritorno si dedica alla ricerca storica e alla salvaguardia del patrimonio dell’Umbria. Alla fine del 1860 viene chiamato a far parte della Commissione artistica provinciale per la catalogazione e la conservazione dei monumenti e degli oggetti d’arte. Ai lavori del censimento il Guardabassi contribuisce con la redazione di centinaia di schede e con l’elaborazione di un Elenco delle antichità e delle cose d’arte dell’Umbria, in tre volumi manoscritti, consegnati all’Accademia di belle arti di Perugia. Da questo materiale deriva poi l’Indice-guida dei monumenti pagani e cristiani riguardanti l’istoria e l’arte esistenti nella provincia dell’Umbria. E’ del 1863, con Carattoli e Rossi Scotti, la redazione di una Descrizione del santuario di S. Francesco d’Assisi, completa di proposte di restauro. Viene chiamato nel 1866 a far parte della nuova Commissione consultiva conservatrice di belle arti insieme a Coriolano Monti e Adamo Rossi. E’ nominato ispettore degli scavi per l’Umbria nel 1875. Nel 1876 sempre a Perugia riceve l’incarico di sovrintendere allo scavo nell’orto della chiesa di S. Elisabetta (oggi non più esistente) restituendo un ambiente termale decorato da un grande mosaico del II secolo d.C. (raffigurante Orfeo e le fiere). Muore a Perugia il 4 settembre 1880. Ai molti che ne hanno scritto, quali Carattoli (1880), Lupattelli (1885), Thieme - Becker (1920), Spreti (1932), Bertini Calosso (1939), Santi, (1951), Comanducci (1972), Bolaffi (1974), Grohmann (1990), Zappia (1991), Boco (1991), per citarne solo alcuni, si sono recentemente aggiunti gli studi sull’attività archeologica di Mariano Guardabassi, di Luigi Sensi (1998), il profilo sistematico di Parise nel Dizionario biografico degli Italiani per la Treccani (2004) e poi, su Gemme e cammei, Paolo Vitellozzi (2010). Sono qui accorpati due lavori in origine distinti: uno su Guardabassi archeologo e l’altro sull’archivio Guardabassi. Infatti sin dall’agosto 2008 in sede di comitato di coordinamento regionale si era convenuto di pubblicare, su questi Quaderni del Bollettino, una riflessione sul fondo Guardabassi, cioè sull’archivio di Mariano Guardabassi. Tale approfondimento è stato condotto in questo volume da Paola Monacchia, come pure, parallelamente da Sara Proietti, Giulio Manieri Elia e Francesca Cristoferi in occasione degli studi su Mariano Guardabassi fotografo e conservatore. Questo numero monografico, anche in ragione di tale accorpamento e del suo stesso carattere, ha conosciuto tempi lunghi di apprestamento e pause, ma è infine pronto. Non senza esitazioni: come recita il proverbio il meglio è nemico del bene. In questa lieta e attesa occasione, nei pochi anni di vita del Bollettino per i beni culturali dell’Umbria, si può già riscontrare una notevole fortuna dei Quaderni per i quali si registrano una intensa programmazione e molti numeri in simultanea elaborazione. Più in generale si può ancora far cenno ai programmi condivisi in sede di comitato regionale di coordinamento, che proprio con una ulteriore iniziativa dedicata a Mariano Guardabassi hanno inizio. In sede di comitato si è infatti convenuto di predisporre presso la Galleria Nazionale dell’Umbria una mostra sull’archivio fotografico e sulle “pagelle” dei monumenti e delle opere d’arte del Guardabassi, mostra che andrà opportunamente correlata ad altra mostra sul paesaggio dell’Umbria nell’arte, il cui complesso e articolato progetto potrà essere presentato in relazione all’anniversario dei 150 anni dall’Unità d’Italia, in occasione delle giornate europee del patrimonio. Se si considerano le recenti attività promosse nella regione, dopo la mostra sul Perugino, dalle ultime mostre policentriche sul Pinturicchio, su Piermarini, su Mariano Guardabassi archeologo (Mira et magica: le gemme), sulla ceramica a Perugia, Orvieto, Gubbio, su Giotto com’era ad Assisi e su Piermatteo d’Amelia, oltre a quelle sull’acqua ad Assisi, sui cambiamenti climatici a Perugia e sui dinosauri a Gubbio (per ricordarne solo alcune tra le principali) si può guardare con realismo ai programmi e alle aspettative a breve termine, di qui al 2013: - Mariano Guardabassi fotografo di paesaggi alla Galleria Nazionale dell’Umbria - Mostra Aurea Umbria a Spello - La nascita della rete ferroviaria, presso varie sedi degli archivi - Paesaggi dell’Umbria nell’arte: l’Ottocento prima e dopo l’Unità, alla rocca Albornoz di Spoleto - Ferraù Faenzone, da Michelangelo a Caravaggio, a Todi - Celebrazioni del quinto centenario dalla nascita di Galeazzo Alessi architetto perugino a Perugia, Genova e Milano - Luca Signorelli a Perugia e a Orvieto. Si tratta come ben si vede di un calendario densissimo, orientato verso la sfida della selezione della capitale europea della cultura al prossimo turno dell’Italia. Questo Bollettino non mancherà certamente di fornire tutto il sostegno possibile a questi ambiziosi programmi.