Sempre DADA. DADA per sempre - Collana: Biblioteca delle Avanguardie

a cura di Gianni Eugenio Viola

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  • Prezzo: € 50.00
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    Descrizione:

    In 4°, 160 pp., a coll.

    Il 5 febbraio 1916 al numero uno della Spiegelgasse di Zurigo, una coppia di intellettuali antimilitaristi, Hugo Ball, regista teatrale, e la sua compagna e ispiratrice, la cantante e attrice Emmy Hennings, aprì un piccolo locale intitolato 'Cabaret Voltaire'. Pochi giorni prima un comunicato diffuso per le vie di Zurigo aveva annunciato: «Cabaret Voltaire. Sotto questo nome un gruppo di giovani artisti e scrittori si è formato con lo scopo di creare un centro per l'intrattenimento artistico. L'idea del cabaret è che gli artisti ospiti offrano esibizioni musicali e letture negli incontri quotidiani. I giovani artisti di Zurigo, qualunque sia il loro orientamento, sono invitati a partecipare mediante suggerimenti e contributi di ogni tipo». Il locale era minuscolo: meno di una cinquantina di posti attorno a un piccolo palcoscenico. Vi confluirono poeti, pittori, musicisti, rivoluzionari, spie, giornalisti e curiosi d’ogni risma e provenienza, in una babele di lingue che imponeva una generosa semplificazione e un’ardita inventiva. Chiuso presto il 'Cabaret Voltaire' il movimento che esso aveva generato (che senza se ne chiarisse mai il motivo scelse di chiamarsi Dada) ebbe per la maggior parte del suo non lungo arco di vita tra il 1917 e il 1922 nella rivista 'Dada' una sorta di organo programmatico. Il dadaismo si riconobbe dapprima nel gruppo che animò il 'Cabaret Voltaire' a Zurigo ma comprese poi, tra Zurigo e Parigi, oltre a Tzara, Huelsenbeck, Arp, Janco, e la coppia Hugo Ball - Emmy Hennings, anche Grosz, Prampolini, Reverdy, Aragon, Breton, e ancora De Chirico, Evola, Picabia (e tanti che è persino impossibile tutti ricordare). Ne offriamo qui per la prima volta una riedizione corretta completata con una serie di indici che la rendono unitariamente consultabile e una appendice di fotografie che ci restituisce il mondo dell'esperienza dadaista.





    Gianni Eugenio Viola, già Direttore per le Attività Culturali dell'Istituto della
    Enciclopedia Italiana-Treccani, da circa un ventennio si è dedicato allo studio del
    complesso fenomeno delle avanguardie del Novecento, periodo e movimenti ai
    quali sono dedicati i suoi volumi Gli anni del Futurismo. La poesia italiana nell’età
    delle avanguardie (Roma 1991), L’utopia futurista. Contributo alla storia delle
    avanguardie (Ravenna 1994), Marinetti: lo spettacolo dell'arte (Palermo 2004), e
    recentissimi contributi alla ricostruzione e riedizione delle riviste 291 e Dada. Agli
    studi storico-letterari ha sovente unito studi di Storia della Lingua che sono stati
    raccolti nei volumi La lingua italiana fra tradizione letteraria e società civile (Roma
    1997), e La Lingua italiana nell’età delle avanguardie (Roma 1998). Ha insegnato
    Sociologia della letteratura presso l’Università di Napoli "Federico II" e Letteratura
    Italiana Moderna e Contemporanea presso l'Università LUMSA di Roma; è stato
    professore di Estetica presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli quindi
    professore di Lingua e letteratura italiana presso l'Università Statale di Palermo. Per
    sei anni coordinatore dei corsi della Scuola di specializzazione in Storia dell'Arte
    della LUMSA a Palermo è stato poi docente a contratto di sociologia della
    letteratura e delle arti presso l'Università di Trieste. Ha inoltre tenuto seminari e un
    corso curricolare presso la New York University (1989-92) e alcune conferenze
    presso la Columbia University (1992 e
    1993). E' autore, complessivamente, di
    oltre venti contributi scientifci nel
    campo della storiografa della letteratura
    e delle arti d'avanguardia, in particolare
    sul Futurismo e il Dadaismo.
    Attualmente unisce all'insegnamento
    (dal 2007 è docente presso la Scuola
    Superiore di Dottorati dell'Università di
    Siena) l'attività editoriale: dirige a Roma
    la casa editrice Edizioni Biblioteca
    d'Orfeo, che ha fondato nel 1997, e
    dirige la collana 'Alia: viaggi, avventure,
    idee' presso l'editrice L'Epos di Palermo.
    E' tra i traduttori italiani di Lévi-Strauss
    e di Starobinski. Ha tradotto, annotato e
    presentato il Nouveau voyage d'Italie di
    Maximlien Misson (Palermo 2007),
    tradotto e pubblicato Le teorie dell'arte,
    di Anne Cauquelin, Roma 2009: premio
    della Commissione italo-francese per gli
    Scambi culturali.