Dies Natalis. I calendari romani e gli anniversari dei culti

di Stefanetti P.

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    Descrizione:

    Numero Pagine: 208 - Sommario: Prefazione. Introduzione. Cap. I. Analisi del mese di Gennaio; Cap. II. Analisi del mese di Febbraio; Cap. III. Analisi del mese di Marzo; Cap. IV. Analisi del mese di Aprile; Cap. V. Analisi del mese di Maggio; Cap. VI. Analisi del mese di Giugno; Cap. VII. Analisi del mese di Luglio; Cap. VIII. Analisi del mese di Agosto; Cap. IX. Analisi del mese di Settembre; Cap. X. Analisi del mese di Ottobre; Cap. XI. Analisi del mese di Novembre; Cap. XII. Analisi del mese di Dicembre. Conclusioni. Fasti: schema generale dei mesi. Abbreviazioni bibliografiche. Theodor Mommsen, pubblicando nel primo volume del Corpus Inscriptionum Latinarum (1862) i calendari epigrafici romani (Fasti anni Numani et Iuliani) redasse dei preziosi commentaria diurna, una vera e propria summa delle informazioni antiquarie disponibili sui singoli giorni dell’anno, e in particolare sugli anniversari della fondazione di culti e templi, ricavate in primo luogo da testi letterari, ma anche da ogni altra fonte disponibile. A più di un secolo di distanza, Attilio Degrassi, nel portare a termine l’impegnativo compito di ripubblicare gli stessi documenti (Fasti anni Numani et Iuliani, Inscriptiones Italiae XIII 2, Roma 1963), mise mano a un nuovo apparato di commentaria diurna, il cui rifacimento era reso indispensabile dalla scoperta di nuovi calendari epigrafici - in particolare il primo esemplare pregiuliano, i fasti dipinti di Anzio - e dalle numerose novità emerse in più di cento anni di studi, soprattutto nell’ambito della topografia romana. La ricchezza dei dati raccolti in quest’ultima summa ne ha fatto uno strumento di lavoro indispensabile per chiunque si trovi ad affrontare i problemi dei culti e della fondazione e localizzazione dei templi di Roma: storici delle religioni, topografi, studiosi in genere di antichità e di storia romana. Ma mentre le note relative alla struttura dei calendari, ai miti eziologici, alle cerimonie e alle feste restano ancora pienamente valide, la rapida ed estesa accelerazione degli studi topografici che ha caratterizzato gli ultimi decenni (ora sintetizzati nei volumi del Lexicon Topographicum Urbis Romae) ha determinato un sensibile, inevitabile invecchiamento dei commenti dedicati da Degrassi a questo aspetto particolare. Tale lacuna, a circa quaranta anni di distanza dalla pubblicazione dell’opera, appariva ormai evidente, e andava colmata con un aggiornamento sistematico. Il compito di realizzare tale aggiornamento è stato da me affidato a due laureande dell’Università di Perugia, Natascia Donati e Patrizia Stefanetti. (dalla presentazione di Filippo Coarelli)