Le antiche mura etrusche di Orbetello. Atti della Tavola rotonda

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    Collana Genius Loci
    Pagine 272
    Formato 15,0 x 21,0 cm
    Legatura Brossura

    In questo libro sono contenuti gli atti della Tavola Rotonda che si è svolta il 22 e 23 settembre 2017 ad Orbetello, primo atto di un progetto, presentato nella premessa al volume, che ha come obiettivo la conoscenza, la riqualificazione e la valorizzazione dell’antica struttura che cinge il centro storico della città.

    Nel corso dei lavori, dopo una presentazione della storia del monumento dall’epoca rinascimentale ad oggi (Cardosa), una serie di relazioni hanno offerto un quadro complessivo della formazione dell’ambiente lagunare (Velasco) e del popolamento della città e del suo territorio in epoca preistorica (Leonini – Cardosa), etrusca (Zifferero, Ciampoltrini) e romana (Celuzza). Nella seconda parte si è offerta una panoramica dei sistemi di fortificazione in Etruria dalla tarda protostoria (di Gennaro) all’epoca etrusca, con confronti con strutture simili nei territori vicini, quali Vulci (Cerasuolo), Saturnia (Rendini) e Vetulonia (Rafanelli), mettendo inoltre a confronto le mura poligonali di Orbetello con le strutture in tecnica analoga note in area laziale (Cifarelli). A conclusione si è presentato un saggio di rilievo strumentale dell’antica struttura con le possibilità, dal punto di vista della conservazione e della valorizzazione, che tale tecnica offre (Palla – Scalabrelli).

    Dai lavori del convegno è emerso come l’ambiente in cui si è sviluppato il primo insediamento dell’area urbana sia tutt’altro che conosciuto; in particolare rimangono incerti: il livello dell’acqua, la stessa morfologia della laguna, la profondità del suo fondale, il collegamento o meno con il mare aperto, la salinità dell’acqua, la navigabilità, tutti dati di fondamentale importanza per comprendere le vicende insediative di Orbetello. Sembrerebbe invece assodato che le mura si fondarono su una paleo spiaggia, oggi scomparsa, quasi sicuramente agli inizi del III secolo a.C., in concomitanza con la fondazione della colonia romana di Cosa (273 a.C.), anche se sulla datazione non tutti gli studiosi sono concordi.

    Il lavoro non è finito ma questa raccolta di atti, unica per il manufatto, costituisce un buon punto di ripartenza per la messa in sicurezza e valorizzazione del monumento.