Firenze militare negli anni della capitale (1865-1871). Luoghi e spazi delle Forze Armate all'interno della città - Giuseppina Carla Romby, Carla Sodini

di Carla Sodini, Giuseppina Carla Romby

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  • Prezzo: € 22.00
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    Descrizione:

    196 pagine/pages
    200 illustrazioni/illustrations.
    16x23 cm.Questo studio propone una lettura complessiva dell’incidenza del “militare” sulla città negli anni in cui svolse il ruolo di capitale dello stato unitario sia dal punto di vista sociale che urbanistico. Su come, cioè, il recupero e l’occupazione di tanti edifici da parte delle Forze Armate cambiarono sostanzialmente il modo di vivere e percepire la città. Prende inoltre in esame le vicende per il riadattamento di importanti edifici, soprattutto conventi e monasteri, alle necessità delle Forze Armate nell’incandescente atmosfera di una Firenze-cantiere dove l’urgenza e la rapidità di realizzazione avevano un ruolo fondamentale, spesso a svantaggio di una già scarsa sensibilità conservativa.
    L’impegno fondamentale di questo lavoro si risolve in un quadro d’insieme dove il ruolo non solo propagandistico ma anche civile della componente militare viene sottolineato in tutte le sue declinazioni soprattutto dopo l’esito fallimentare della guerra del 1866.
    Nessun altro Ministero come quello della Guerra aveva occupato tanti ambienti e strutture impadronendosi, talvolta, anche di alcuni spazi di rappresentanza, come le Cascine, che facevano parte dell’ex tradizione militare leopoldina.
    In definitiva il nuovo esercito italiano si era impadronito di tutte le strutture appartenute alla tradizione militare toscana, dai Medici ai Lorena, adeguandole alle nuove esigenze della capitale intesa anche come centro strategico nazionale. Con due sole nuove realizzazioni: la sede del Ministero della Guerra e il Campo di Marte. Il primo, creato dalla completa ristrutturazione del convento di S.ta Caterina, testimoniava con la sua imponenza, il ruolo importante della componente militare nel nuovo stato, il secondo la convergenza degli interessi fra l’elemento civile e quello militare secondo una strategia politica che individuava nell’esercito uno strumento di unificazione e di identità nazionale.