Il Mito di Diana e Atteone in Ovidio (Ipazia, 23)

di Emiliano Ventura

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  • Prezzo: € 15.00
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    Descrizione:

    In 8° bross. edit., pp. 70, ill.ni a coll.

    «Queste cose non furono mai ma sono sempre». Il tempo del mito è racchiuso in questa espressione di Salustio che ancora oggi così bene definisce l’essenza ontologica della religione antica. È vero che tutti i miti ci raccontano di un evento accaduto illo tempore, ma è altresì innegabile che questi, grazie alla loro compiutezza rituale, sono un evento hic et nunc. Al contrario del cristianesimo, il cui tempo inizia con la creazione e procede verso la salvezza, il mito è sempre, è adesso! E la celebrazione della mitologia classica è tutta contenuta nelle monumentali Metamorfosi di Ovidio. Ecco allora comporsi e compiersi davanti ai nostri occhi il mito di Diana ed Atteone il giovane cacciatore che insieme ai suoi cani sta terminando una proficua battuta e si avvicina ad una fonte per dissetarsi, ma come si accosta per bere, scorge Diana e le sue ninfe che si stanno bagnando senza abiti. In un istante si scatena un diluvio di vendetta, Diana si sente offesa e minaccia il giovane, Atteone scappa spaventato dalla dea e non si rende conto che si sta trasformando in un timido cervo, prova a chiedere aiuto, ma muggisce. I suoi splendidi cani, che ha addestrato uno ad uno, lo fiutano ed eccoli, sfilare nella loro magnificenza un istante prima di compiere l’atroce e inconsapevole delitto. Istruiti per abbattere le prede di grossa taglia si avventano sul cervo certi di rendere felice il proprio padrone