Evidenze Storiche ed Archeologiche sulla Fondazione di Roma e sul Periodo Regio - Preistoria e protostoria - Romolo non può essere un mito

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    di Tombolini Luigi Informazioni: pp. 116, nn. ill. b/n, Roma «Come l’arte per essere completa e perfetta deve racchiudere in sè le forme pittoriche, scultorie ed architettoniche; come la poesia ha bisogno della conoscenza della filosofia, delle religioni e dei miti per esprimere pensieri chiari, così la storia, per essere spiegata perfettamente, deve ricorrere a tutti i coefficienti che la compongono. La storia, specialmente quella che riguarda il passato, per essere vicina alla verità deve essere completata dallo studio dell’antropologia, dell’archeologia e della religione. Ogni storia, anche la più completa, presenta sempre delle lacune causate dal silenzio che lo storico deve imporsi, in dati momenti, sia per opportunità politica e religiosa, sia per non urtare contro a dei pregiudizi morali di un popolo. La storia romana, così vasta ed universale deve necessariamente presentare il maggior numero di lacune rispetto alla storia greca ed alla storia primitiva di altri popoli. L’archeologia, che Giacomo Boni all’inizio di certi scavi particolari nel Foro Romano chiamava la storia del futuro, può essere riguardata come il più valido coefficiente per solvere quei dubbi che hanno fatto scorrere fiumi d’inchiostro per centinaia d’anni, ma non dobbiamo trascurare le diverse fonti che possono corroborare le nostre tesi. Ci serviremo, dunque, della geografia, dell’antropologia, dell’archeologia e principalmente delle innumerevoli sorgenti letterarie per affermare la verità storica del periodo regio della Roma eterna ed immortale. Se lasciamo, per un istante la città di Roma e ci rechiamo ai cosiddetti Castelli Romani ci si profila all’orizzonte la striscia lucente, per la luce riflessa del sole, del mar Tirreno. Da Albano, Genzano, Monte Cavo, Marino, Frascati, ovunque noi giriamo lo sguardo verso lo spazio infinito esclamiamo con giubilo: là è Ostia! Se ci rechiamo poi in quel cocuzzolo di collina, ove è ’posto il paesetto di Lanuvio, ripetiamo con allegrezza: di fronte a noi è Ostia! Se facciamo poi il viaggio all’inverso e ’ci rechiamo direttamente ad Ostia, c dal mare guardiamo verso la campagna ci si presenta allo sguardo la sagoma dei Colli Albani: Lanuvio, Alba Longa, Tuscolo.[...]»