GREGORIO DI NAZIANZO. Orazione 44 Εἰς τὴν καινὴν Κυριακήν - Rossella Valastro (Ipazia, 18)

di Rossella Valastro

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  • Prezzo: € 20.00
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    Descrizione:

    In 8°, bross. edit. su cartoncino acquerello avorio con risvolti, 202 pp. su carta avoriata.


    Il presente lavoro ha come oggetto la traduzione ed il commento dell’orazione 44 del corpus nazianzeno. Si tratta di un discorso che Gregorio di Nazianzo pronunciò nel giorno della nuova domenica dell’anno 383, in concomitanza con l’inaugurazione di una chiesa in onore del martire cappadoce Mamante nei pressi di Nazianzo. La lettura e l’analisi dell’orazione permettono di accertare l’intreccio di diverse tematiche che si congiungono, ma non si compenetrano reciprocamente. Conseguenza di ciò è una struttura testuale che appare priva di organicità e linearità. L’orazione non presenta proemio ed epilogo, e, inoltre, le notizie riguardanti Mamante, di cui in quel giorno avveniva la festa commemorativa, vengono posticipate all’ultimo capitolo del discorso. La celebrazione del martire ripropone l’elogio di virtù tradizionali quali la semplicità e la modestia, ma è in realtà assai scarno ciò che si dice sulla sua condizione di martire e pastore. Il ruolo di maggior rilievo nel discorso del Nazianzeno è, invece, rivestito dal tema del rinnovamento e dall’esortazione al cambiamento spirituale e comportamentale che Gregorio si impegna a rivolgere ai fedeli accorsi per l’inaugurazione della chiesa. Il messaggio di fondo è intessuto di numerose citazioni bibliche ed allusioni e si sostanzia di parenesi di significativa risonanza etica e sociale, nonché di una suggestiva ekphrasis che recupera tradizioni di raffinata eleganza di matrice retorica.


    Rossella Valastro
    Nata nell’aprile del 1991, sviluppa durante gli anni di studio presso il Liceo Classico di Acireale una forte passione per le lingue antiche e la cultura dell’antichità classica. Si laurea a pieni voti nel 2013 in Lettere Classiche presso l’Università di Catania e completa gli studi con lode nel 2016 con la laurea magistrale in Filologia Classica. Attualmente è docente di lettere nella scuola secondaria di secondo grado e collabora al progetto Alatin della Maieutical Labs come autrice di eserciziari di lingua latina.


    INDICE

    Premessa 
    I. L’orazione 44 Εἰς τὴν καινὴν Κυριακήν
    Introduzione
    I.1 L’autore
    I.2 Occasione, argomento e struttura
    I.3 La tematica del rinnovamento e la Pasqua
    I.4 Mamante e la promozione del culto dei martiri
    I.5 Il pubblico delle orazioni di Gregorio di Nazianzo
    I.6 Osservazioni sulle scelte stilistiche e retoriche
    II. Testo e traduzione dell’orazione

    III. Commento

    Conclusioni

    Bibliografia 

    Recensione:
    R. Valastro, Gregorio di Nazianzo. Orazione 44. Traduzione e commento, Arbor Sapientiae,
    Roma 2018, pp. 200.
    Il volume colma una lacuna negli studi sull’omiletica di Gregorio di Nazianzo, offrendo per
    la prima volta una traduzione italiana moderna dell’Orazione 44 del Cappadoce. In sede introduttiva
    l’A. traccia una concisa biografia del Nazianzeno, indi passa a trattare occasione, argomento
    e struttura dell’Orazione 44. Pronunciata a Nazianzo nella chiesa di san Mamante in occasione
    della sua consacrazione nella seconda domenica di Pasqua dell’anno 383, essa presenta una certa
    disorganicità espositiva, forse dovuta alla mancanza di labor limae da parte dell’anziano autore,
    se non addirittura alla conflatio in un’unica orazione di due discorsi distinti, tenuti in luoghi e
    momenti diversi, effettuata da un anonimo compilatore. Pur rilevando la difficoltà di isolare
    una ratio precisa nelle varie tematiche presenti all’interno dell’omelia, l’A. mostra come la loro
    giustapposizione e il loro intreccio siano funzionali alle esigenze di un uditorio eterogeneo,
    costituito sia da illetterati, sia da persone istruite e di elevata condizione sociale: le citazioni
    scritturistiche, l’ekphrasis della primavera, il ricorso a metafore e a figure retorico-stilistiche
    potevano essere apprezzate dai fedeli più istruiti, mentre le frasi brevi e asciutte, le esortazioni,
    gli ammonimenti, le ripetizioni, le reiterazioni di temi già esposti andavano incontro a un pubblico
    popolare, costituito perlopiù da pellegrini provenienti dalle regioni circostanti, ivi affluiti
    per celebrare il santo. I nuclei portanti sono la discussione sulla festa della Dedicazione come
    memoria dell’antica inaugurazione del tempio di Gerusalemme, la necessità del rinnovamento
    interiore del cristiano, il peccato originale e la Resurrezione, la Pasqua e il ciclico rinnovamento
    della natura nella stagione primaverile. Solo nella chiusa, Gregorio fornisce scarne notizie sul
    martire Mamante, di cui ricorreva la memoria liturgica. Nonostante tali pecche, l’omelia si inserisce
    a pieno titolo nell’attività di promozione del culto dei martiri operata dai Padri Cappadoci,
    e le scelte retorico-stilistiche del Nazianzeno rientrano nella temperie culturale propria della
    Seconda Sofistica.
    All’articolata Introduzione seguono il testo greco dell’Orazione 44 secondo l’edizione del
    Migne (PG 36, 608 A - 621 A), la traduzione italiana, un dettagliato Commento per lemmi ed
    espressioni notevoli. Completano il libro le Conclusioni e la Bibliografia (Giovanni Antonio
    Nigro).

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