I fascicoli documentari di Raniero Gatti capitano del popolo di Viterbo (a cura di Arianna Cervi) - Collana Miscellanea della Società romana di storia patria, 67

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    Descrizione:

    maggio 2017, pp. lxxx, 247



    Il volume contiene l’edizione critica di cinque fascicoli documentari redatti a più riprese tra il 1258
    e il 1266 su esplicito mandato di Raniero Gatti, capitano del Popolo del comune di Viterbo. Tali fascicoli,
    editi qui per la prima volta, occupano le prime sessantasei carte del primo voluminoso codice
    delle ben note Margherite viterbesi, nonostante al tempo della loro compilazione fossero del tutto
    privi di una legatura e quindi autonomi rispetto ai cartulari comunali o ad altri prodotti documentari
    coevi. All’edizione è premessa un’introduzione storico-diplomatistica, che indaga gli aspetti codicologici
    e redazionali dei fascicoli editi, le peculiarità formali e contenutistiche che li distinguono da
    altri quaterni contemporanei e infine le motivazioni che furono alla base della loro redazione.
    Nel vasto e variegato panorama della documentazione comunale viterbese questi fascicoli sono i soli
    ad essere stati appositamente ed autonomamente predisposti dall’officium capitanei senza che vi
    fosse alcun intervento direttivo da parte del podestà del Comune. A ciò si aggiunga anche che Raniero
    Gatti, promotore di questa particolare operazione documentaria, era una figura di indubbio rilievo
    e di grande risonanza nello scenario istituzionale di Viterbo, tanto da ricoprire la carica di capitano
    del Popolo per ben tre volte tra il sesto e il settimo decennio del XIII secolo e da acquisire un
    grande e duraturo potere politico, ad un tempo personale e popolare.
    I fascicoli editi costituiscono dunque un punto di osservazione privilegiato per approfondire le tematiche
    storiche legate al consolidamento del Popolo in seno al Comune, all’uso strumentale della
    documentazione comunale da parte della compagine politica popolare e infine al ruolo catalizzatore
    che in tali processi può aver avuto un magistrato dalla forte personalità e dalle grandi capacità, quale
    era appunto Raniero Gatti.