POMPONIA GRAECINA. Vicende storiche e letterarie di una matrona romana del I secolo d. C. (collana IPAZIA, 9)

di Maria Elisa Garcia Barraco

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  • Prezzo: € 18.00
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    Descrizione:

     In 8°, bross. edit. su cartoncino acquarello avorio con risvolti, 58 pp. su carta paltina avoriata, capolettera rubricati, 20 ill.ni in b/n e coll.


    Il libro ricostruisce tutte le vicende legate all'enigmatica figura di Pomponia Grecina e propone una nuova interpretazione del suo legame genealogico con i Pomponii e la Lucina attestati presso il cimitero di San Callisto. Offre inoltre nell'apparato iconografico una scelta delle splendide tavole di Giovan Battista De Rossi sulla cripta di Lucina.
    Con riproduzione in appendice del carme latino di Giovanni Pascoli Pomponia Graecina tradotto da Vieri Bongi.


    INDICE:

    I. POMPONIA GRECINA NELLA STORIA

    II. POMPONIA GRECINA NEGLI ANNALES DI TACITO

    III. POMPONIA GRECINA NELLA LETTERATURA
       1. Pomponia Grecina nel romanzo Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz (1896)
       2. Pomponia Grecina nei Poemata Christiana di Giovanni Pascoli (1909)
       3. Pomponia Grecina nel romanzo La spada di Roma di Simon Scarrow (2002)

    IV. POMPONIA GRECINA NELLA TRADIZIONE PALEOCRISTIANA INTRODOTTA DA GIOVAN BATTISTA DE ROSSI
        Alcune riflessioni sulla corrispondenza tra Pomponia Grecina e Lucina

    V. APPENDICE
       POMPONIA GRAECINA - G. Pacoli
       Testo a fronte latino-italiano con traduzione di Vieri Bongi

    BIBLIOGRAFIA
     

    Abstract:

    Pomponia Grecina, nobile matrona romana, è passata alla storia per la mestizia e la riservatezza con cui scelse di vivere nella Roma del I secolo, in una società dove tutto era proiettato verso l’ostentazione continua del proprio status e la condivisione del carpe diem oraziano. È considerata una delle più antiche testimonianze della presenza a Roma di seguaci della nuova "religio" cristiana nella classe patrizia. Tacito fu il primo a darle imperitura memoria nei suoi Annales come esempio di virtù morale, sebbene accusata di superstizione straniera. Nuova fama le venne tributata nel 1896 con l’uscita del romanzo storico del polacco Henryk Sienkiewicz Quo vadis? e dei vari riadattamenti cinematografici che ne seguirono, e poi ancora da Giovanni Pascoli che ne fece l’eroina del poemetto latino omonimo (Pomponia Graecina) con cui vinse la medaglia d'oro al Certamen Hoeufftianum nel 1910. Il dilemma tra sacrificare agli dei, secondo il «buon costume degli antichi padri» o morire per il proprio credo in «un Dio unico, giusto e onnipotente» lasciando da solo il piccolo figlio Aulo, si risolse in lei con la scelta umanissima di dar precedenza al ruolo materno. Ma la sua vita continuò nell’infelicità di chi è consapevole della morte eterna a cui l'abiura condanna, nell’irrisolvibile antinomìa di una vita che è morte per i pagani, e una morte che è vita per i Cristiani.

    DVBIVM CRUX ESSET AN ANCORA

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